Benvenuti nell’universo cinematografico di Movie Award. Faremo un viaggio a Venezia alla scoperta di un film che ha vinto inaspettatamente il Leone d’oro. Parleremo di Irlanda , di Inghilterra e indipendenza. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “Michael Collins” di Neil Jordan.

Neil Jordan aveva già conquistato il pubblico 2 anni prima con un cult come “Intervista col vampiro”. Poi nel 1996 ha portato sullo schermo con “Michael Collins”, la storia vera dell’omonimo patriota irlandese interpretato magnificamente da Liam Neeson. L’attore nordirlandese, reduce dal grande successo di Schindler’s List, ha vinto per il ruolo di Collins l’ambita Coppa Volpi a Venezia per la miglior interpretazione maschile.

Michael Collins, tra dramma e realtà

Il trailer di Michael Collins, fonte HOME CINEMA TRAILER

Sin da subito appare evidente come Neil Jordan abbia voluto realizzare con “Michael Collins” un film non politico e militante. Il regista irlandese, autore qui anche della sceneggiatura, ha ricostruito una storia di un personaggio complesso muovendosi sia dal punto di vista storico che da quello drammaturgico e ricostruendo perfettamente il contesto di una guerra fratricida. Ne emerge un filma a tratti spettacolare e al tempo stesso popolare che basa la sua forza sulla persuasione narrativa dello spettatore attraverso un racconto fortemente passionale. Il tutto sottolineato dalla bellezza delle ambientazioni irlandesi.

Una vittoria inaspettata a Venezia

Quando “Michael Collins” vinse a Venezia fu, per parte della critica, una vittoria inaspettata e immeritata. I critici inglesi si scagliarono violentemente contro questo film ritenendo Collins lo sciagurato inventore del terrorismo. Un altra parte della critica ritenne questo film un tradizionale lungometraggio storico che non andava oltre il compitino ben fatto e che veniva premiato in una non memorabile edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Inoltre il pubblico non premiò molto questa pellicola che, a fronte dei 25.000.000 di dollari di budget, ne incassò a livello mondiale solo 11.135.000.

Stefano Delle Cave