Accusato nel 2019 di violenze sessuali, Andrea di York, terzogenito della regina Elisabetta II d’Inghilterra viene allontanato ufficialmente dagli affari della famiglia reale inglese. Questa mattina è infatti trapelata la notizia di un summit tenutosi a gennaio di quest’anno nel quale, i tre fratelli dell’accusato, Carlo, Edoardo ed Anna, avrebbero deciso di prendere le distanze dal “fratello dello scandalo”, a quanto riporta Vanity Fair.

Dopo due anni dallo scoppio del caso Jeffrey Epstein, che vedeva il miliardario americano molto vicino al duca e ad altri VIP, accusato di abusi, pedofilia e traffico di minorenni e Andrea di York accusato da Virginia Roberts Giuffre di aver preso parte alle violenze e al traffico di minorenni, ecco che si torna a parlare nuovamente dello scandalo che potrebbe macchiare in maniera permanente la famiglia reale.

William: «Mio zio Andrea di York è una minaccia per la famiglia reale

Quasi tutta la famiglia si è schierata con fermezza contro di lui affermando di non poter accettare in alcuna maniera che un membro così in vista possa portare ombra e maldicenze sulla monarchia inglese. In prima linea contro Andrea troviamo certamente William, figlio di Carlo e futuro erede al trono, che ha definito suo zio un «un rischio» e «una minaccia per la famiglia reale», nonché «un ingrato» nei confronti della corona. Sembra quindi impossibile pensare che Andrea di York possa serenamente tornare alla vita pubblica.

Tutti quanti temono, come accadde qualche mese fa con lo scandalo portato da Megan ed Harry, che tutto questo possa portare il popolo inglese e mondiale a percepire la Royal family come incapace di portare sui propri capi il peso della corona.

A difendere Andrea di York rimane solamente sua madre, la regina Elisabetta. La sovrana non potrà difenderlo dalla legge ma sicuramente si batterà a spada tratta per proteggerlo come genitore. Rimane comunque impossibile sapere come procederà la questione ma per ora sarà bene che Andrea di York si tenga a debita distanza da Buckingham Palace.

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