La proroga del bonus 110 al 2023 ci sarà, ma fonti governative e stampa del settore ritengono che sarà applicata solo a condomini e aggregati. Rimarrebbero escluse quindi villette ed edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari dei medesimi proprietari.
Bonus 110, dalla proroga al 2023 restano escluse le villette
Tra le misure approvate nel “Documento programmatico di Bilancio per il 2022” c’è la proroga del bonus 110 al 2023. Il Consiglio dei ministri ha approvato l’estensione fino alle spese del 2023, ma non riguarderà tutti. Infatti, sembra che la proroga sia riferita solo ai condomini, escludendo così le unità unifamiliari come le villette.
Il testo del documento approvato non è ancora noto, ma fonti vicine al governo e stampa specializzata ritengono che la proroga interesserà solo i condomini. Sembra certa, invece, la proroga al 2022 del bonus 50% per la ristrutturazione e dell’ecobonus 65%.
Riguardo all’esclusione delle unità unifamiliari, la Presidente della commissione Attività produttive della Camera, Martina Nardi, fa notare che le villette rappresentano la tipologia più ampia di immobili presenti sul nostro territori. Per la Nardi, escluderle dalla proroga significa escludere una grossa fetta di possibili beneficiari. Anche Luca Sut del M5S, è dello stesso parere. Sul proprio profilo Twitter, ha invitato il Governo a rivedere la propria posizione e a mostrare chiarezza verso gli italiani che intendono compiere lavori edilizi per le proprie case.
La formulazione attuale del bonus
In attesa di conoscere se la proroga del bonus al 2023 riguarderà effettivamente solo i condomini, ecco a chi spettano attualmente agevolazioni fiscali per la ristrutturazione e il miglioramento dell’efficienza energetica:
- unità unifamiliari, per le spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 30 giugno 2022;
- condominio, nel caso di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022;
- edifici da 2 a 4 unità abitative, a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2022, a condizione che entro il 30 giugno 2022 siano completati lavori per il 60% di quelli previsti;
- edifici ex IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), a fronte di spese sostenute nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2023, a condizione che entro il 30 giugno 2023 siano completati lavori per il 60% di quelli previsti.
Giulia Panella
Seguiteci su
Facebook
Twitter
Instagram