Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella grande letteratura italiana alla scoperta di una grande poetessa. Parlemo di dolore, di manicomi, amore e speranza. Abbiamo dedicato questa puntata ad Alda Merini e alle sue poesie

“ Io il male l’ho accettato ed è diventato vestito incandescente. È diventato poesia. È diventato fuoco d’amore per gli altri”

Queste parole di Alda Merini pongono l’accento su un elemento portante della sua poetica come il dolore. La sua è stata una vita di sofferenza segnata dalla depressione e da diversi ricoveri in manicomio. Eppure è stato proprio il dolore a spingere la grande poetessa dei Navigli a scrivere come forma di sopravvivenza. È l’arte della sua poesia infatti che mantiene vivo quell’immenso universo d’amore e sensibilità che la grande poetessa ci ha trasmesso.

Lo stile poetico di Alda Merini

In grandi raccolte poetiche come “Paura di Dio” e “La Terra Santa” Alda Merini fa confluire una grande energia creativa segnata da uno stile cristallino e graffiante. È una poesia apparentemente spontanea che in realtà nasconde una forte tensione erotica e mistica. I versi della Merini sono un’esperienza intesa e dolorosa in cui si lascia ache spazio ad una grande speranza nata dal saper tramutare in forza l’enorme sofferenza vissuta in vita.

Le opere in prosa

Alda Merini saprà trasmettere anche nelle opere in prosa un significato profondo che si fondono perfettamente alla poesia. Ne è un esempio senza dubbio “L’altra verità. Diario di una diversa in cui tra lettere“. Qui tra versi, lettere e pagine di diario la Merini narra la sua drammatica esperienza vissuta in manicomio. Quest’opera non è infatti solo un documento quanto più che un viaggio tra nenie, deliri e epifanie nello spazio che diventa non luogo alla ricerca della natura sacra dell’essere umano.

Stefano Delle Cave