Secondo la nota n. 8526 del 29 ottobre 2021 del ministero del Lavoro anche i beneficiari del reddito cittadinanza che accedono ai Puc devono essere equiparati agli altri lavoratori. Pertanto devono presentare Green pass per accedere alle rispettive strutture. In caso contrario si rischia di perdere il sussidio dopo essere risultati assenti ingiustificati

Obbligo di Green pass per i percettori del reddito di cittadinanza

Al fine di tutelare la salute pubblica, in merito all’obbligo di Green Pass si richiede ai partecipanti ai Puc di attenersi alle regole che si applicano al personale dei soggetti ospitanti il Puc, ovvero per l’accesso alle relative strutture”. È quanto chiarisce nella nota 8526 del 29 ottobre 2021 il ministero del Lavoro. Pertanto per accedere alle strutture dove si svolgono i Puc, i progetti utili alla collettività, è obbligatorio esibire il Green pass. In caso contrario il percettore di reddito di cittadinanza viene considerato assente ingiustificato “fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza”. Si rischia quindi di perdere il sussidio.

Le scappatoie

“Al beneficiario che non intendesse dotarsi di Green pass potrà essere suggerito preventivamente di rinunciare al RdC per evitare la decadenza e poter ripresentare immediatamente domanda non appena disponesse della certificazione o quest’ultima non fosse più ritenuta necessaria in termini di legge”. È una possibile soluzione per i no Green pass per evitare di perdere il reddito di cittadinanza e aspettare 18 mesi prima ripresentare la domanda invece che a gennaio se l’obbligo non venisse esteso al 2022.

Altrimenti “fermi restando gli obblighi in capo ai beneficiari, è, ad ogni modo, lasciata alla facoltà dell’Ente titolare dei Puc la possibilità di valutare la rotazione su altri progetti. In tale ipotesi, l’operatore che segue il nucleo beneficiario Rdc potrà procedere ad assegnare l’interessato ad altro Puc”. Si può quindi essere magari trasferiti ad altro progetto all’aria aperta.

Stefano Delle Cave