Evan Neumann, 48 anni, coinvolto nell’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Da diversi mesi è latitante in tutta: Svizzera, Italia e Ucraina. Adesso pare essersi rifugiato in Bielorussia chiedendo asilo politico. Neumann si dichiara innocente: “Non ho commesso alcun crimine“.
L’attacco a Capitol Hill del 6 gennaio 2021
Tutti ricordiamo le dispotiche immagini del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill: i sostenitori di estrema destra del presidente in uscita Donal Trump organizzarono una rivolta ed attaccarono il Campidoglio americano per contestare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020. Trump, difatti, ne era uscito pesatemente sconfitto ed il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America sarebbe diventato, di lì a pochi giorni, Joe Biden.
Migliaia di partecipanti si sono riuniti a Freedom Plaza martedì 5 gennaio 2021, prima delle proteste previste per la settimana. Inizialmente doveva trattarsi di una semplice manifestazione chiamata “Save America March“. Ma verso le 13:00, ora locale, del 6 gennaio, migliaia di partecipanti alla manifestazione hanno iniziato a marciare verso Capitol Hill, entrandovi. Da quel momento, vedendo le immagini, sembrava davvero di essere in un film dispotico, in un mondo che non pensavamo potesse esistere. Uno scontro armato ha avuto luogo alle porte della Camera. Le forze dell’ordine colpirono una donna che faceva parte dei manifestanti all’interno del Campidoglio, per poi in seguito morire a causa delle ferite riportate.
Evan Neumann fugge in Bielorussia dopo le accuse
Evan Neumann, 48 anni, accusato di essere tra coloro che hanno preso parte all’assalto di Capital Hill in quel fatidico 6 gennaio. L’uomo ritiene di “non aver commesso nessun crimine“ e quindi di non avere assolutamente nulla a che fare con le accuse.
Pochi giorni dopo l’accusa Evan Neumann, su consiglio del proprio legale, è fuggito dagli Stati Uniti d’America. Si è rifugiato in diversi paesi europei: Svizzera, Italia ed Ucraina. Pare adesso essersi spostato in Bielorussia. A riportare la notizia Radio Free Europe riferendosi ad un’intervista rilasciata da Neumann stesso ad una rete televisiva bielorussa. L’uomo racconta di essere stato fermato da alcune guardie bielorusse alla frontiera per aver illegalmente attraversato il territorio ucraino.
Evan Neumann ha giustificato la sua scelta di fuggire dagli USA evidenziando il fatto che i servizi sergreti ucraini avrebbero già mostrato interessi nei confronti e della sua causa. Tim O’Connor, portavoce dell’ambasciata americana, ha riferito al Washington Post che l’ambasciata “ha visto i media statali bielorussi riferire sul signor Neumann” e che, a causa delle leggi sulla privacy degli USA, non possono rilasciare ulteriori informazioni sui cittadini statunitensi.
O’Connor ha poi aggiunto che se negli USA tutti i cittadini possono contare su un processo oggettivo, in Bielorussia la situazione è molto differente.
Cristina Caputo
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