Un muro di filo spinato a dividere Polonia e Bielorussia, il rigido inverno e la volontà politica di non far passare il confine ai migranti. La polizia di Varsavia avrebbe usato gas lacrimogeni per rispondere al lancio di sassi

La tensione è ancora altissima al confine tra Bielorussia e Polonia dove da giorni stazionano migliaia di persone. 

La Polonia respinge i migranti che vorrebbero entrare nell’ Unione Europe e a loro oppone il filo spinato e i militari arrivati a sparare con cannoni ad acqua. Il muro dall’altra parte è la ferma volontà della Bielorussia di Lukashenko di lasciare queste persone a premere sul confine europeo, in zone in cui le rigide temperature arrivano spesso sotto lo zero.

Nelle ultime 24 ore gli scontri sono aumentati con lanci di pietre da parte dei migranti contro la polizia di frontiera polacca. Sono stati usati cannoni ad acqua per disperdere la folla che preme lungo il confine. Secondo Bruxelles è stato il regime bielorusso a provocare, volontariamente, la crisi per fare pressione sull’Ue. È infatti la polizia bielorussa a scortare i migranti verso il confine europeo che è la frontiera polacca.

La Polonia ha annunciato che è pronta a costruire un muro al confine con la Bielorussia. I trattati dell’Ue lo permettono, anche se Bruxelles ha detto che non finanzierà un’opera del genere. L’unione europea infatti ha già dato più di 100 milioni alla Polonia per la gestione dei confini, ma non per costruire muri.

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