Nel Regno Unito si sta diffondendo una nuova variante della Delta che è stata denominata “delta plus”. Sono in corso degli studi per capire quanto e se, sia effettivamente più rischiosa e trasmissibile rispetto ad altre varianti. Dei casi di AY.4.2 sono stati riscontrati in Italia, anche se in modo meno diffuso.
AY.4.2, la nuova variante Covid
Più il virus è diffuso più tende a mutare, provocando la diffusioni di variazioni che possono essere anche più trasmissibili e dannose.
AY.4.2 è stata individuata per la prima volta lo scorso luglio, ha assunto il nome di VUI-21OCT-01 e sembra essere una variante di uno dei due lignaggi di Delta. Da uno studio dell’Imperial Collage di Londra si è riscontrato che questo sottolignaggio, sia meno sintomatico rispetto alla Delta, ma che in compenso sia più trasmissibile.
Questo studio, diffuso il 18 novembre, dichiara che la variante AY.4.2 non porterebbe a un Covid-19 più nocivo e, che difficilmente può rendere inefficace il vaccino nel prevenire il virus. Infatti, solo un terzo dei casi testati affetti da AY.4.2 ha sviluppato i sintomi del Covid-19. Sembra essere quindi, meno contagiosa se la si confronta con la variante Delta in cui questo, si verifica in un caso su due e, in cui tre quarti degli infetti presentano sintomi di qualche tipo e quindi non la totalità dei disturbi.
La minore contagiosità, secondo gli esperti dipende dal fatto che gli asintomatici, anche se non si isolano, non sapendo appunto, di essere infetti, hanno meno probabilità di contagiare qualcuno con, per esempio tosse o raffreddore; e questo significa meno casi di contagi diretti.
Da settembre la variante sembra essere cresciuta del 2.8%, ma gli studiosi riconoscono che la terza dose di vaccino limiterebbe il rischio di infezioni riguardo entrambe le varianti del 66%, rispetto a chi sono state somministrate due dosi.
Le due mutazioni più importanti della sottovariante invece, sono le già individuate Y145H e A222V e riguardano la proteina spike con cui il virus si lega alle cellule umane.
In un contesto dove il virus ha la capacità di mutare continuamente, rimangono fondamentali le vaccinazioni. Infatti più vaccini vengono somministrati, meno possibilità si sviluppano che compaia una variante e che questa sia resistente al vaccino.
Seguici su Metropolitan Magazine: