Forza Horizon 5 potrà anche prendere 10 in questa recensione, e in generale voti altisonanti in moltissime altre in giro per il mondo. Ma non può assolutamente essere il GOTY 2021, almeno stando all’organismo ufficiale che il GOTY lo ha da tempo istituzionalizzato. Il problema, stando alle dichiarazioni di un giurato, membro della consulta che ha scelto i sei “degni” della vittoria, starebbe nella trama. Perchè Forza Horizon 5 non la ha, giusto? Sbagliato. Tutto sbagliato, non solo la dichiarazione in sè, ma anche e soprattutto la consuetudine che l’ha mossa e motivata negli anni. Quella secondo la quale i titoli simulativi non meritano il titolo di GOTY.
Lungi da me annoiare chi voleva solo sapere perchè ci abbia messo così tanto a produrre questa recensione; o trasformare il pezzo in un hate speech nei confronti degli Oscar dei videogiochi. Tanto più che molte (non tutte) tra le nomination sono del tutto meritevoli di elogi; condivisibili e persino difficili da sciogliere in fase di voto finale. Mi premeva, però, far presente a tutti i lettori che sì, Forza Horizon 5 poteva benissimo vincere il GOTY 2021. Perchè è tutto, fuorchè “il solito” racing game.
Forza Horizon 5 Recensione, non “il solito” racing game
La saga di Forza Horizon è nata dalla costola del ben più simulativi e tradizionali Forza Motorsport. Fin dagli esordi dimostrandosi un unicum nel panorama videoludico; come fusione di generi che, in effetti, hanno davvero tanto in comune; il racing e l’Open World esplorativo. Correre su circuiti prestabiliti e studiati per l’alta velocità come nella maggior parte dei titoli simulativi in circolazione all’epoca, infatti, restituiva e restituisce tutt’ora un feeling logicamente diverso da quello che possiamo sperimentare in Forza Horizon. Che da buon ibrido targato Microsoft (sinonimo di qualità, ovvio), di release in release, ha affinato la sua poliedricità figlia di due mondi: l’arcade e il driving-sim.
Pensate, quindi, quanta incompresa complessità si cela dietro a un titolo bollato come “un banale racing game” persino ai più alti livelli del mondo videoludico. Due generi: l’Open World esplorativo, che richiede agli sviluppatori la creazione di una mappa strutturata, esteticamente e ludicamente varia. Densa di attività, punti di interesse, scorci “instagrammabili”. E il racing, fatto della stessa sostanza di cui sono fatti i decimi di secondi che di curva millimetrica in curva millimetrica limiamo alla ricerca del tempo perfetto in single o multiplayer. Già solo una simile collaborazione, perfettamente riuscita nel magnifico Messico di Forza Horizon 5, potrebbe essere sufficiente per far alzare un sopracciglio d’interesse in molti possibili fruitori. Che fan dell’una o dell’altra tipologia ludica troveranno comunque pane per i loro denti.
Lo sposalizio perfetto tra Arcade e Simulativo
A complicare ulteriormente il quadro, poi, intervengono tante altre componenti del meraviglioso disegno di Forza Horizon 5. A partire da un’ulteriore suddivisione “di generi” (ludici) che se mal dosati nella pozione rischiano di generare un’esplosione incontrollata. Provate, infatti, a mettere nella stessa stanza un fan del genere racing arcade con uno del simulativi puro: grave errore. Da una parte (arcade) il discorso verterebbe sulla capacità dei dev di generare un effetto di guida realistico e godibile senza la necessità di sporcarsi (troppo) le mani di grasso per alzare di 3 mm quella sospensione sinistra. Dall’altra (sim) si urlerebbe alla banalità di un sistema predefinito che impedisce al giocatore di sentirsi veramente alla guida di una vettura del mondo reale; seduti sulla propria poltrona da gaming con un volante della Logitech e i pedali ben saldi sul pavimento.
La verità è che pad (o volante) alla mano Forza Horizon 5 è decisamente più Arcade che simulativo. I danni esterni ridotti al minimo, interni (inficianti sulla guida, tipo consumo degli pneumatici) inesistenti bastano infatti a far drizzare le antenne ai più solidi fan del simulativo. Tuttavia, il sistema di tuning delle auto tramite parti acquistabili dai meccanici in game, e le rifiniture apportabili a dettagli normalmente lontani dal concetto di arcade (pressione delle gomme, attacco delle marce, sensibilità dei freni ecc.) permettono di personalizzare le proprie autovetture con un approccio iper simulativo. Al punto da renderle imbattibili… o inguidabili. A mio avviso, è questa seconda possibilità la chiave che permette di comprendere perchè ritengo Forza Horizon 5 il perfetto punto di incontro tra i due mondi. Se non, addirittura, la porta di ingresso a quello più “professionale” del simulativo.
Se modificando male le opzioni in game in tuo possesso puoi produrre reali danni alla fruibilità del titolo, allora è chiaro che per goderne appieno tu, giocatore, sia chiamato a “studiare”. E cosa c’è di più simulativo (dunque realistico) della necessità di capire come una pressione delle gomme mal distribuita infici sulle possibilità di derapata controllabile di una macchina? Il tutto senza però dimenticare chi in Forza Horizon cerca solo divertimento ed esplorazione; costoro potranno optare per il tuning automatico delle macchine o, ancor più interessante, scaricare i tuning operati da altri giocatori più esperti/volenterosi.
Forza Horizon 5 Recensione, foto/phonorealismo
Non bastassero i panorami fruibili durante il nostro pellegrinaggio messicano a comunicarcelo, l’impegno profuso nello sviluppo del concetto di “fotorealismo” in Forza Horizon 5 è manifesto nelle centinaia di autovetture sulle quali possiamo mettere le mani (e i piedi, e anche tutto il resto del corpo). Ce n’è per DAVVERO tutti i gusti e i palati: dalle più scattanti e attraenti supercar targate Ferrari, Lamborghini, Porsche e via discorrendo; alle più assurde “soap box” car, pronte a mettere in discussione tutte le nostre conoscenze della fisica con accelerate insensate, curve impossibili da portare a termine e rocamboleschi 360 in volo.
Fino alle “Jeepone più prepotenti” e ingombranti, quelle che se provi a parcheggiarle a Roma occupi due carreggiate anche accostandoti al marciapiede. Senza dimenticare le “macchine normali”, che mi è difficile descrivere in altro modo perchè… sono… macchine normali? Certo, almeno finché non le modificate con l’editor in game, decorandole con una livrea viola e i vetri oscurati rossi traslucidi. Trasformandole da “macchine normali” a “macchine tamarre”, per non dire di peggio.
Sul PC di fascia alta (Nvidia RTX 3070, AMD 3700X ecc.) con il quale abbiamo effettuato la nostra prova è stato davvero impegnativo trovare il benché minimo difetto di renderizzazione nelle macchine in gioco. Così impegnativo che, alla fine, abbiamo rinunciato, abbandonandoci a un ammirato “sono perfette e basta”. Però, forse, i più smaliziati potrebbero dirci che ci siamo arresi troppo presto. E che nella definizione degli interni (quando selezioniamo la visione da dentro l’abitacolo delle macchine) qualche leggerezza è stata commessa.
Alcuni spazi interni, infatti, sono più rifiniti e studiati di altri, anche e soprattutto in termini di visibilità della strada e guidabilità. Ma sfido chiunque con un minimo di conoscenza automobilistica: chiudete gli occhi, e ascoltate il suono registrato di un motore reale in azione, passando poi a uno in Forza Horizon 5; sia da fuori, che da dentro l’abitacolo. Anche in questo caso, il nostro “sono perfetti e basta” calza come un guanto anche ai suoni riprodotti dai motori, tutti, di Forza Horizon 5. Della serie:“Valentino, come fa la tua moto?” MMMMMeeeeeaawwwwwnnnnn. Ah no, scusate, mezzo di trasporto sbagliato. Andiamo avanti?
Un volante per amico
Prima di procedere con la conclusione per questa recensione di Forza Horizon 5, vorrei calcare la mano un’ultima volta sul fantastico equilibrio raggiunto in game tra necessità Arcade e Simulative. Playground Games ha infatti scelto con cura quali elementi realistici mantenere sul fronte “condizioni del terreno” (asfalto asciutto o bagnato, sterrato, fango, piattaforme in vario materiale ecc.); ricordandosi di dimenticare con scienza e coscienza determinate leggi della fisica (i salti in cui vi esibirete in game saranno sempre e comunque grandiosi); agendo, insomma, un po’ come il padre delle Superchicche nell’arcinota scena dell’intro.
Quando lo scienziato si trova a dosare le componenti magiche che daranno vita alle tre supereroine, i dev di Forza Horizon 5 hanno dato vita al gioco Arcade-Simulativo perfetto. Il primo next-gen automobilistico, nonchè uno dei migliori titoli anche confrontandolo con altri dal passato; capace di interessare due community così distanti. Tre community, in realtà, contando anche i giocatori di Open World non-racing.
Se, poi, come molti (circa 10 milioni di giocatori) avete provato e vi siete appassionati al gioco spendendo la cifra irrisoria dell’abbonamento al Game Pass Microsoft (in cui Forza Horizon 5 è incluso) potreste valutare l’acquisto di un volante apposito per racing game. LO SO. Lo so che costano (quasi) tutti un occhio della testa. Ma ormai dovreste aver capito quale sia il mio punto di vista: Forza Horizon 5 dà il meglio di sé quando di fianco all’esperienza Arcade ci si addentra nelle meccaniche più simulative. Che per forza di cose sono restituite al 100% solamente con un hardware adeguato.
Sia mai che, come pronosticato qualche riga più su, Forza Horizon 5 vi faccia comprendere che il genere che avete snobbato così a lungo, il recing, fa davvero per voi. E non solo Dark Souls, The Last of us e Final Fantasy vari possono, quindi, divertirvi con classe. Però oh, non fate che mi diventate elitari, e vi scordate di quanto sia divertente correre con una Isetta modificata a 300km/h verso una rampa per saltare sopra un burrone profondissimo!
Forza Horizon 5 Recensione, in conclusione: GOTY o no, praticamente perfetto
In definitiva, quindi, che escludere Forza Horizon 5 dai Goty sia stato un errore grossolano, madornale e lesivo per il mondo del gaming lo abbiamo lasciato intendere in questa recensione, vero? Ecco. Un’esperienza variopinta tanto esteticamente, dove brilla grazie a level design, art direction e ottimizzazione tecnica; quanto ludicamente, complice un sistema studiato per essere Arcade solo finchè lo desiderate. Ma che sa assurgere al simulativo QUASI puro se giocato con il controller giusto, sul PC giusto e la volontà di mettersi in gioco.
Corse personalizzate su circuiti personalizzati? Gare su sterrato, sabbia, nella foresta persino; su strada, su pista, in mezzo ai veicoli stretti di una cittadina o su un’autostrada trafficata? Ci sono tutte. Centinaia di auto reali perfettamente riproposte in versione digitale, personalizzabili dentro e fuori oltre ogni più rosea previsione? Ci sono, e sono bellissime tanto da vedere, quanto da sentire. Attività single e multiplayer da scovare e raggiungere in un Open World tanto vasto quanto esteticamente vario, stimolante, costruito per valorizzare ogni possibile angolazione del concetto di “automobile”? Potete scommetterci che c’è. Superando in volata il pur ottimo Forza Horizon 4, correndo sulle ali di un vento ispiratissimo, Forza Horizon 5 ha davvero tutto quello che potreste volere da lui, e anche di più. L’unica cosa che non ha, e non avrà purtroppo, è un GOTY ufficiale. Ma credo Microsoft se ne farà una ragione: voi che dite?
FORZA HORIZON 5 RECENSIONE | TESTATO SU PC
+Fotorealismo e Phonorealismo delle vetture proposte ECCEZIONALE
+Mappa Open World che non sfigurerebbe messa di fianco a quelle di giochi RPG e simili
+Tantissime sfide da affrontare in singolo o in multiplayer
+DIVERTENTE dall’inizio alla fine
-Dopo averlo provato con un volante, giocarlo senza mi lasciava un senso di insoddisfazione leggero, sottocutaneo
-Non sarà il GOTY 2021 (oh no!)