In Lombardia il rischio zona gialla da qui nell’arco di due settimane è molto concreto. Vi è la probabilità di superare i mille ricoveri ma per il momento, grazie ai vaccini, le terapie intensive reggono.

Il monitoraggio della regione

L’aumento è costante ma non esponenziale, certo è che con l’incremento dei ricoveri, tutto potrebbe cambiare nell’arco di due settimane. A dirlo sono gli esperti che registrano un costante aumento dei contagi in Lombardia. “Le previsioni del modello «Made», il sistema di monitoraggio elaborato dagli esperti dell’Associazione italiana di epidemiologia, stima che tra due settimane si possa arrivare sopra i 230“, scrive il Corriere della Sera Milano. Per quanto si è registrata una frenata del virus, grazie alla somministrazione dei vaccini – fondamentali a rendere la situazione stabile o quantomeno migliore rispetto a quella dell’anno scorso – è necessario restare allerta: “A inizio novembre in tutta la Lombardia si contavano in media circa 600 nuovi contagiati al giorno, oggi i nuovi positivi sono più del triplo, e cioè oltre 1.900 ogni 24 ore“, sempre dalla penna del Corriere.

L’incidenza Covid in Lombardia

La crescita dei contagi non è lineare e rasenta più un’ondata lenta che una vera e propria esplosione. Non si sono registrate crescite esponenziali ed improvvise come successe a novembre 2020 che da un centinaio di contagi si passò a quasi 10.000 del giorno dopo. I pazienti ricoverati nei reparti Covid ordinari sono oggi 789, il 12 per cento sui 6.571 letti disponibili. La soglia della zona gialla è al 15%, dunque a 985 letti occupati. Il numero dei ricoverati è arrivato a 348 un numero che se destinato a crescere complicherebbe la situazione posti letto. Pertanto, si parla già di zona gialla per la Lombardia che ad ora versa in condizioni non preoccupanti ma da monitorare attentamente.

Lorenzo Tassi

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