Sarà aperta un’inchiesta di Scotland Yard sui party a Downing Street in cui il premier Boris Johnson è coinvolto in prima persona.
Il popolo chiede giustizia su ciò che è successo aDowning Street
Nelle ultime ore sono emerse altre rivelazioni che riguardano Downing Street e il comportamento <<disinvolto>> del premier britannico durante il lockdown, riportate da Agi. Il 19 Giugno del 2020, giorno del suo compleanno, avrebbe organizzato una festa nella sua residenza con una trentina di persone. Al tempo, le regole anti-Covid in vigore non permettevano assolutamente incontri al chiuso. La massima responsabile della Polizia Metropolitana di Londra, Cressida Dick, ha annunciato che è stata aperta un’indagine criminale sulle feste tenute a Downing Street durante il lockdown: <<Posso confermare che Scotland Yard sta investigando una serie di eventi che si sono svolti a Downing Street negli ultimi due anni in relazione a potenziali violazioni dei regolamenti sul Covid>>.
I party in questione dovrebbero essere almeno una ventina. La polizia ha ammesso che <<è inusuale occuparsi di tali faccende a distanza di tanto tempo>> e comprende <<la profonda preoccupazione pubblica e gli enormi sacrifici>> sopportati dalla popolazione durante l’emergenza sanitaria.
L’indignazione popolare è sicuramente tanta. Sui social le persone hanno condiviso diverse foto del loro compleanno passato in solitudine durante il lockdown, chiedendo giustizia. Tra questi, l’attore Samuel West che ha pubblicato un tweet con la foto della sua torta ricordando che “gli invitati alla festa includevano la mia amata compagna e le mie figlie… questo è tutto.” La deputata laburista Jess Phillips ha condiviso la storia di Gemma Marjoram, uccisa lo stesso giorno del compleanno del premier, con la “madre costretta a identificarne il corpo da sola perché i suoi familiari non potevano stare con lei”
Ciò di cui viene “accusato” Johnson e il suo staff sono in realtà lievi perché comportano al massimo una multa da 100 sterline. L’impatto politico però sarà devastante.
Tuttavia, la conseguenza immediata dell’inchiesta della polizia ha rinviato la pubblicazione del rapporto di Sue Gray, l’alta funzionaria governativa che era stata incaricata di condurre un’indagine indipendente sulle feste a Downing Street. Le conclusioni di questa inchiesta erano attese a giorni, soprattutto da tanti deputati e conservatori per far partire la lettera di sfiducia contro Boris Johnson. Adesso però tutto è rimandato alla fine del procedimento avviato da Scotland Yard, il quale potrebbe richiedere settimane se non mesi.
Fonte: Agi.it