Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau, deportata dal “Binario 21” a Milano, sopravvissuta ai campi di concentramento, è diventata negli ultimi in Italia un simbolo. Senatrice a vita, a quasi 90 anni oggi vive sotto scorta.
Sposata dal 1951 fino alla morte dell’uomo, avvenuta nel 2007, con Alfredo Belli Paci, la donna ha avuto tre figli, Alberto, Luciano e la minore, Federica. Se la madre ha scelto di portare avanti in maniera pubblica la sua testimonianza, poco invece si sa dei figli, che hanno scelto nel privato di dare comunque massimo sostegno alla donna. Poche le loro uscite pubbliche e sempre per ricordare quello che la loro mamma ha vissuto.
La figlia Federica, in particolare, intervenne qualche anno fa sul Corriere della Sera, per ricordare quello che è stato il dolore della sua mamma. Un dolore che negli anni è divenuto anche quello dei figli: “Tutti noi figli, profondamente segnati dall’identificazione con lei, affrontiamo ogni giorno nel fondo della nostra anima un dolore che si avvicina pudicamente al suo, abbiamo ferite incurabili, traumi che nessuno psicanalista potrà mai guarire”. Ricorda Federica Belli Paci: “Siamo cresciuti con insegnamenti un po’ speciali, con passaporti sempre pronti, con cassetti traboccanti di foto di scheletri, con la paura delle ciminiere e l’impossibilità di tenere lo sguardo su un treno merci”.