A fabbricare il tavolo che separava i due leader, è stata la OAK, Industria Arredamenti di Renato Pologna, titolare dell’azienda di mobili di Cantù, vicino Como. Il lungo tavolo che separava il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo francese Emmanuel Macron al Cremlino, immortalato in molte foto, sarebbe di produzione italiana. Era una soluzione obbligata per il confronto, dopo il rifiuto del presidente francese di sottoporsi a un tampone molecolare dopo l’arrivo a Mosca.

L’Eliseo conferma: “Ci sono stati dei problemi di tempistica”

L’Eliseo conferma che ci sono stati problemi di “tempistica” che hanno consigliato all’entourage di Macron di rinunciare all’opzione di “un minor distanziamento” che sarebbe stata possibile effettuando il tampone all’arrivo. Nessun commento, invece, sulla motivazione addotta da alcune delle fonti giornalistiche, britanniche, secondo le quali il tampone sarebbe stato rifiutato da parte francese affinché “il Dna del presidente non finisse nelle mani dei russi”.

Nessun commento, da parte dell’Eliseo, sulla voce secondo la quale il tampone sarebbe stato rifiutato per non consentire ai medici russi di avere accesso al Dna di Macron

Il presidente ha “fatto quello che era necessario fare come sempre quando viaggia, così come tutta la sua delegazione”, dicono fonti della presidenza francese questa mattina. “La questione – sottolineano – è soltanto quella delle condizioni del tampone, ma questi sono elementi che spetta al medico decidere. Stiamo parlando di questioni come la persona che esegue il tampone, come il tampone viene praticato e quali sono le esigenze imposte in termini di tempistica (ad esempio, presentarsi molto in anticipo per il test). Abbiamo semplicemente ritenuto che le condizioni che avrebbero consentito un minore distanziamento non erano accettabili per noi e abbiamo scelto l’altra opzione proposta dal protocollo russo”. Nessun commento, da parte dell’Eliseo, sulla voce secondo la quale il tampone sarebbe stato rifiutato per non consentire ai medici russi di avere accesso al Dna di Macron. A domanda precisa, le fonti della presidenza francese rispondono che “il presidente ha dei medici che definiscono insieme a lui le regole accettabili o no in termini di protocollo sanitario che lo riguardano”.

Claudia Di Giannantonio

Seguiteci su Metropolitan Magazine