La NATO a comando USA sembra essere una organizzazione militare antirussa. In questa situazione, l’Unione europea si trova come schiacciata tra le due forze, quella del Presidente Biden e quella del Presidente Putin. Così l’Europa, sente il peso di un’eventuale mancanza delle risorse energetiche che provengono dalla Russia. La crisi ucraina rappresenta una guerra che vede al centro anche degli importanti interessi economici, oltre che territoriali.

Lo scontro non riguarda solo Russia e Ucraina

La crisi ucraina coinvolge quasi tutto il mondo, perlomeno quello occidentale. La Russia vuole affermare la sua autorità a livello europeo e globale, confrontandosi con con la superpotenza americana. Dal canto suo, l’Unione europea deve decidere se agire in modo autonomo rispetto agli Stati Uniti o se sostenere le decisioni di Biden. In quest’ultimo caso, oltre al conflitto vero e proprio con la Russia, ce ne potrebbe essere un altro, di tipo commerciale, con la Cina. La questione cinese non è da considerarsi secondaria, dato che gran parte dei paesi dell’Unione europea esportano i loro prodotti in tale territorio.

Inoltre, il problema energetico, relativo a gas e petrolio, potrebbe compromettere lo sviluppo dei paesi europei, fortemente dipendenti dalla Russia. A differenza della Casa Bianca, l’Europa non possiede grandi riserve d’energia, e deve sempre contare sull’appoggio di terzi. L’Italia, senza carbone e senza nucleare, rischia ancora di più degli altri Stati. Il prezzo di gas e elettricità è aumentato vertiginosamente, imprese e cittadini subiscono i danni di questi prezzi che in qualche caso sono addirittura cinque volte più alti che in passato.

Ci sarebbe bisogno di politiche di cooperazione tra Paesi dirette dagli organi comuni dell’Unione europea. Se così non fosse, alcuni paesi rischierebbero di restare chiusi fuori dallo sviluppo economico.

Michela Foglia

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