Giornata Internazionale della Donna: l’8 marzo ricorre la Giornata Internazionale della Donna. Ma da dove deriva questa ricorrenza? E cosa possiamo fare perché non diventi la festa degli stereotipi imbellettati da cotonatissime mimose?

Per molti anni si è creduto che l’8 marzo fosse legato come data al tragico incendio del 1908 tenutosi nella fabbrica newyorkese Cotton o Cottons che vide presumibilmente la morte di centinaia di operaie e che tale evento potesse rappresentare quindi un importante momento di riflessione riguardo il ruolo socio – culturale delle donne. Frutto però di un erronea attribuzione e di una fantasiosa narrazione, per tanto tempo ci si è probabilmente confusi con l’incendio realmente avvenuto il 25 marzo 1911 nella fabbrica Triangle.

Giornata internazionale della Donna: dove e quando nasce?

Nata durante le rivoluzioni sociali e culturali dei primi del ‘900, fu in seno alle Internazionali Socialiste che si mossero i diversi passi verso le conquiste femministe, come il suffragio universale delle donne, e l’istituzione di organi d’incontro come l’Ufficio di Informazione delle Donne Socialiste la cui segretaria eletta fu Clara Zetkin. A New York inoltre alcuni dei primi scioperi da parte di operaie e camiciaie condussero alla manifestazione in nome del diritto al voto, tenutasi l’ultima domenica di febbraio del 1909, secondo indicazioni provenienti dal Partito Socialista Americano, che istituì di fatto una prima giornata della donna.

E’ nel 1910, durante una Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste tenutasi a Copenaghen, che fu proposta la costituzione di una giornata dedicata ai diritti delle donne. Sulla rivista Die Gleichheit, redatta da Clara Zetkin e che prese parte alla proposta, comparve l’annuncio dell’approvata richiesta. Diversi i paesi che aderirono a tale iniziativa e varie le date designate ai festeggiamenti e alle manifestazioni.

Il 14 giugno 1921, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste tenutasi a Mosca, fu l’8 marzo ad essere istituzionalizzato come Giornata Internazionale delle Operaie. Solo l’anno successivo, nel 1922, fu introdotta anche in Italia per mano del Partito Comunista. Infine, il 16 dicembre 1977, con l‘Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nacque la Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la Pace Internazionale.

Dopo questa carrellata di eventi e date resta da chiederci: cosa possiamo fare oltreché scambiarci una mimosa e qualche frase spesso poco gradita? Ecco, il mio consiglio sarebbe quello di mettere da parte i fiori e riflettere piuttosto sulla situazione entro cui ci troviamo in termini di parità di genere. Potremmo far si che un giorno come questo divenga un espediente per parlare nelle scuole, con gli amici, con i famigliari, al lavoro, di quale sia effettivamente l’humus culturale odierno; potremmo leggere un libro in linea con l’argomento, potremmo informarci e sicuramente potremmo evitare di utilizzare parole come “auguri alle vere donne” o “alle donne con le palle”.

Valentina Guido

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