Sono sempre di più gli artisti e i creativi che stanno mettendo a disposizione le loro opere per sostenere le vittime della guerra che si sta combattendo in Ucraina. Anche Christian Siriano, fashion designer statunitense, decide di mettere all’asta un suo vestito per raccogliere fondi e sostenere il popolo ucraino.
Christian Siriano e il suo abito gialloblu per le vittime della guerra in Ucraina
Christian Siriano, noto stilista americano appartenente anche al CFDS, ovvero il Council of Fashion Designers of America, decide di supportare la popolazione ucraina in difficoltà dalla guerra creando un magnifico abito lungo con i colori della bandiera dell’Ucraina. L’abito in tulle blu e giallo è stato messo all’asta per poter raccogliere fondi. Fare la propria offerta è semplicissimo, basta inviare una mail a info@christiansiriano.com
Siriano afferma che la voce di ogni stilista risiede proprio nei vestiti che crea ed è con queste parole che lancia il suo messaggio con un post su Instagram di supporto nei confronti della popolazione vittima delle atrocità della guerra che si sta combattendo tra Russia ed Ucraina.
Il mondo della moda unito a supporto dell’Ucraina
In tutto il mondo, le case di alta moda e il settore fashion si stanno adoperando tra donazioni e iniziative per supportare il popolo ucraino, così come ha fatto Siriano. In Italia, la Camera Nazionale della Moda Italiana ha deciso di devolvere alcuni proventi a favore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). IL Gruppo Armani sostenendo l’appello ha deciso inoltre di inviare direttamente in Ucraina alcuni capi di prima necessità per i rifugiati.
Dalla Francia invece Louis Vuitton che ha già una storia di forte collaborazione con l’associazione Unicef, decide di donare 1 milione di euro per i bambini ucraini in difficoltà. Chanel, oltre alla donazione di 2 milioni di euro decide anche di sospendere momentaneamente i suoi store ed e-commerce in tutto il territorio russo. Insomma, il mondo della moda si sta rivelando unito per la pace e contro la guerra.
Camilla Tecchio
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