Continuano i bombardamenti in Ucraina e inarrestabili ancora i fenomeni di esplosione, stavolta negli edifici residenziali di Kiev. Ad ora si registrano 2 morti per quango riguarda le 3 violente esplosioni di questa mattina verso le 5 in un palazzo di 10 piani, mentre il sottofondo di allarmi accompagna il ventesimo giorno di guerra.
Il discorso del presidente ucraino
Le esplosioni persistono e danneggiano edifici ridotti in fiamme, auto, e questa mattina in particolare gli uffici della stazione centrale di Lukyanivska.
Mentre le donazioni, soprattutto quelle virtuali a supporto dell’Ucraina e di Kiev continuano a crescere, il presidente Volodymyr Zelensky diffonde il suo pensiero sul web: “In 19 giorni l’esercito russo ha avuto più soldati morti che nelle due sanguinose guerre in Cecenia – continua poi parlando alle forze militari russe – “Vi offro una scelta: a nome del popolo ucraino, vi diamo la possibilità di vivere. Se vi arrendete alle nostre forze militari, vi tratteremo come devono essere trattati gli esseri umani: con dignità. Il modo in cui non siete stati trattati dal vostro esercito. E il modo in cui il vostro esercito non tratta la nostra gente. Scegliete”.
Disegno di legge e nuovi colloqui
Zelensky presenta alla Verkhovna Rada – il Parlamento monocamerale ucraino, un disegno di legge per estendere la legge marziale nel Paese di 30 giorni. I rappresentanti di Russia e Ucraina inoltre discuteranno di nuovi possibili punti d’incontro in una videoconferenza, mentre Kiev chiede ancora una volta la fine dei bombardamenti e dello strazio.
I premier di Polonia, Repubblica Ceca e Slovenia incontreranno il presidente ucraino oggi a Kiev. Una nota del governo polacco dichiara: “Lo scopo della visita è confermare l’inequivocabile sostegno dell’intera Unione Europea alla sovranità e all’indipendenza dell’Ucraina e presentare un ampio pacchetto di sostegno allo Stato e alla società ucraini”.
Oleksiy Arestovich infine, consigliere della presidenza ucraina, afferma che la fine della guerra è vicina e accenna al mese di maggio in quanto: “la Russia esaurirà le risorse per continuare l’invasione – e continua – Penso che entro l’inizio di maggio dovremmo avere un accordo di pace, forse molto prima, vedremo. Siamo a un bivio, ora: o ci sarà un accordo di pace molto rapidamente, entro una o due settimane, con il ritiro delle truppe e tutto il resto, o ci sarà un tentativo di mettere insieme alcuni siriani per un secondo ‘tentativo e, quando respingiamo anche loro, un accordo entro metà aprile o fine aprile”.
Lara Luciano