Oggi avrebbe compiuto 100 anni Ugo Tognazzi. È stato uno dei grandi rappresentanti della commedia all’italina insieme ad Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Monica Vitti. Con le sue divertenti interpretazioni ha conquistato diversi David di Donatello e Nastri d’argento. Ha anche vinto un premio a Cannes per la migliore interpretazione maschile con il film “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci.
“Dopo aver preparato una cena, la mia più grande soddisfazione è l’approvazione degli amici-commensali. E in questo, tutto sommato, non faccio che ripetere ciò che mi accadeva a teatro e che ora, col cinema, mi viene a mancare: il contatto diretto col pubblico”
Come si evince da queste parole Ugo Tognazzi aveva una grande passione per la cucina e considerava la recitazione quasi un hobby. Eppure dal teatro al piccolo e grande schermo ha messo sempre in campo il suo grande talento istrionico. Dalle sue interpretazioni emergeva l’arditezza, la fisicità non prestante e il grande fascino che gli hanno permesso di rivestire ruoli poliedrici e spesso non convenzionali. Riuscì così a raccontare perfettamente la mutevolezza della società del suo tempo e ad imporsi come unico settentrionale in un genere cinematografico fortemente romanocentrico.
Ugo Tognazzi, cinque film cult
Tante sono i film interpratati da Ugo Tognazzi di cui abbiamo scelto quelli che per noi sono i cinque più importanti. Iniziamo la nostra carrellata con “Il federale” di Luciano Salce dove il grande attore italiano riveste un ruolo di un graduato fascista che va aldilà della semplice macchietta comica. Sempre con Salce Tognazzi ha girato un piccolo cult intitolato “La voglia matta” dove fornisce una delle sue prove attoriali più grandi nel ruolo di uno yuppie ante litteram. Un sodalizio perfetto è stato senza dubbio quello tra Tognazzi e Marco Ferreri.
Di essi ricordiamo “La grande abbuffata” dove il famoso attore interpreta un ruolo che gli somiglia molto da vicino come quello di un istrionico ristoratore. Tognazzi entra definitivamente nella storia del cinema e del costume italiano con il capolavoro di Mario Monicelli “Amici miei” e il ruolo cult del conte Mascetti. Concludiamo la nostra carrellata con “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci con cui Tognazzi fu premiato a Cannes per la sua strabiliante performance nei panni di un industriale sull‘orlo del fallimento anche dei rapporti familiari.
Stefano Delle Cave
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