Edito Lapis Edizioni, L’incredibile notte di Billy Bologna di Nicola Cinquetti è la storia di una marachella, di un bambino e di una misteriosa avventura; Nel nuovo appuntamento della rubrica Letteratura per l’Infanzia una fiaba in cui enigmi e magie confluiranno in un dolcissimo lieto fine.
L’incredibile notte di Billy Bologna, marachelle e sensi di colpa fra misteri e magie
Un testo di 112 pagine, L’incredibile notte di Billy Bologna, pensato per bambini di una fascia d’età fra i 9 e gli 11 anni. Una storia in cui si intersecano paure, marachelle, elementi magici e anche un’indiretta analisi fra il rapporto padre-figlio. Protagonista della narrazione è Billy Bologna figlio del custode del palazzetto dello sport, il signor Onofrio Bologna. All’interno del palazzetto è stato costruito un enorme domino composto da cinque milioni di tessere; questa opera gigantesca si deve al temibile Maestro giapponese Matamoto, la cui peculiarità è parlare in versi haiku. Dopo un lungo ed estenuante lavoro di sei mesi, finalmente è giunto il momento della fatidica mostra.
Il signor Onofrio chiude la porta della palestra che, l’indomani, ospiterà l’installazione tanto attesa esibendola al pubblico. Tuttavia, la notte prima dell’evento Billy decide di sbirciare l’opera, rimanendone incantato. Da questo momento inizia l’incredibile notte, davvero, di Billy Bologna! Il protagonista si trova all’interno del palazzetto; uno sguardo fugace e, successivamente, sarebbe corso via senza destare sospetti. Ma gli ostacoli sono dietro l’angolo: una locusta si insedia nella palestra e Billy tenta di scacciarla. Non solo: si scatena un violento temporale e la luce va via; adesso la palestra è illuminata dal biancore dei lampi e Billy Bologna se ne sta immobile, con il cuore in gola; Nicola Cinquetti descrive perfettamente, in questo passo del testo, l’ansia di Billy; il lettore trema con lui, teme con lui. Sì, perché il protagonista è immobile e il pensiero dell’ira di suo padre e del maestro Matamoto lo schiacciano, cristallizzandolo in un’area di sospensione fra azione e staticità. Ma le gambe cedono, e così anche Billy cede al verbo agire: si muove e, d’un tratto, il domino di Matamoto crolla.
Una possibile via di salvezza: la fuga all’Isola dei Tramonti e l’aspetto magico della storia
Proseguendo con il testo si empatizza sempre di più con la figura di Billy. Chi, da bambino, non ha combinato un pasticcio e non ha temuto l’ira degli adulti? L’incredibile notte di Billy Bologna prende forma concretamente quando, il ragazzino, cerca una soluzione; l’unica papabile è la fuga. Ma dove? Billy decide di salpare con la motonave Cristina – dove servono una squisita merenda di pesce che non ha mai potuto pregustare – presso l’Isola dei Tramonti. D’altronde, c’è sempre voluto andare ma gli adulti, per una cosa o per l’altra, non lo hanno mai permesso; a nessuno verrebbe in mente di cercarlo lì. Nel tentativo di fuga Billy incontra Angelho e il suo cane Mirko; come ogni fiaba che si rispetti, sopraggiungono quindi gli aiutanti e l’elemento magico.
Angelho è un ragazzo poco più grande con un cespuglio di riccioli dorati in testa, vestito con una tunica bianca e con sé un flauto incantato. Dopo aver dato loro da mangiare, l’aiuto dei nuovi personaggi sarà prezioso! Billy spiega al suo nuovo amico cosa è successo ma Angelho non sembra turbato, ha una soluzione; con la dolce melodia del suo flauto chiama a rapporto una schiera di granchi da mare, sotto lo sguardo attonito di Billy. Saranno proprio i granchi a ricomporre i mattoncini del domino appartenete al Maestro Matamoto.
L’incredibile notte di Billy Bologna, i granchi: un elemento misterioso
Come in ogni classica struttura fiabesca, anche all’interno de L’incredibile notte di Billy Bologna compaiono due malvagi antagonisti. Mentre i due ragazzi tentano di far giungere i granchi al palazzetto incontrano due gemelli, venditori di crostacei, dall’aspetto losco. I due, consci della fortuna che hanno avuto senza il minimo sforzo, tentano di sottrarre i granchi ai ragazzi avendo anche capito che il flauto posseduto da Angelho abbia insite delle qualità incantate. I due manigoldi gemelli tentano anche di rapire Angelho, dopo aver gettato in mare il flauto prontamente recuperato dal cane Mirko. Ma l’astuzia di Angelho li trarrà in salvo, facendo giungere i granchi al palazzetto. Una dolcissima melodia si diffonde all’interno della stanza; i granchi si mettono a lavoro, tirando su ogni mattoncino in una sincronismo armonioso.
Un animale insolito per una fiaba per bambini, eppure la simbologia del granchio vuole che questi crostacei posseggano una natura intuitiva, un intrepido senso di difesa, perseveranza, autosufficienza e sensibilità. Proprio le qualità dei granchi magici che aiutano i due ragazzi a ricomporre il domino del maestro Matamoto. Ma le peripezie non sono finite perché i due gemelli truffaldini appaiono sull’uscio della palestra e, per vendicarsi, distruggono nuovamente il domino. Ormai non c’è più nulla da fare, Billy si sente spacciato; è l’alba, e a quell’inquietudine si aggiunge la visione del maestro Matamoto che assiste alla distruzione della sua opera con fare incredulo, trasognante e strabiliato. Sguaina la spada, lancia un urlo, rincorre i fratelli, taglia il codino a un gemello. Ora i truffaldini non sono più tanto arroganti ma tremano come gherigli di noce vuoti. Il temibile maestro li manda via, risparmiandoli; e la sua arguzia gli fa anche percepire che il flauto del ragazzo riccioluto è magico: niente è perduto.
Un lieto fine e una dolcissima parentesi che analizza il rapporto genitore-figlio
Il Signor Onofrio Bologna, intanto, si è destato. Scende in palestra e, la prima cosa che lo investe, è l’odore nauseabondo del furgone dei fratelli che, ormai, se la sono data a gambe. In seguito, vede il disastro; Billy Bologna farfuglia al padre qualcosa per uscirne indenne mentre il Maestro ha un’idea geniale e si chiude in palestra con Angelho e il suo cane. Intanto sopraggiunge l’avvocato Tipicchio con la contessa Marilene mentre ai cancelli si accalca la gente venuta a vedere l’installazione.
Trepidazione e fermento fino a quando si aprono le porte. Il domino c’è ed è fatto di granchi: il primo domino vivo e immobile come un mandala. Angelho suona, il Maestro dirige: i granchi cadono uno a uno fino a quando il magico sistema si inceppa proprio su Yuri, il granchio domestico di Billy che il protagonista ha voluto far partecipare insieme ai suoi simili. Attimi di terrore, il Maestro Matamoto non ha mai fallito: sarà Billy a salvare la situazione.
Yuri si lascia cadere e il bisbiglio del pubblico si tramuta in uno scroscio di applausi. La reputazione del Maestro è salva, e anche Billy riceve la gratitudine di Matamoto. La conclusione del libro di Cinquetti riporta il lettore a note dimensioni dell’infanzia che, ogni bambino, ha più o meno vissuto; Billy confessa ciò che prima temeva e non trova un padre ostile ad accoglierlo ma comprensivo che lo incentiva a non temere di confidarsi con lui. Una storia in di sorprese, avventure e magia con un finale dolcissimo e un’inaspettata lezione: anche da una birboneria si può tratte qualcosa di buono.
Stella Grillo
Seguici su Google News