John Frusciante è tornato nei Red Hot Chili Peppers, e si sente. L’inconfondibile sound della sei corde del chitarrista ci accompagna infatti durante tutto l’ascolto di Unlimited Love, il nuovo album della band californiana uscito il 1° aprile, di cui vi proponiamo una breve recensione.
Dopo ben sedici anni dall’ultimo album inciso insieme, Stadium Arcadium, sembra proprio che i Red Hot Chili Peppers, guardandosi negli occhi, si siano chiesti: «Dove eravamo rimasti?». Unlimited Love è infatti il diretto discendente dell’album del 2006, non solo perché composto da ben 17 tracce, ma poiché ne riprende tutte le sonorità e le evolve, adattandole a uno spirito più maturo laddove necessario (come nelle due tracce di apertura, Black Summer e Here Ever After).
Per i fan della band e soprattutto della formazione originaria, questo album sembra decisamente un tuffo nel passato, una degna ripresa di ciò che era stato messo in pausa con i due album registrati insieme a Josh Klinghoffer. Il gruppo infatti dimostra di non aver abbandonato quel funk che l’ha sempre fatta da padrone in più di trent’anni di carriera (Poster Child, Watchu Thinkin’, Aquatic Mouth Dance); semplicemente è stato adattato a quei ragazzi diventati ormai degli uomini, come dimostra Bastards Of Light.
Tra le tante ballad di cui è composto questo disco (da menzionare Not The One, White Braids & Pillow Chair e la closing track Tangelo), non mancano comunque dei pezzi più grintosi tra cui spiccano The Heavy Wing, un perfetto mix di sonorità e stili in cui una piacevole sorpresa è il ritornello cantato proprio da Frusciante, e One Way Traffic.
Unlimited Love è un ottimo ritorno per i Red Hot Chili Peppers; un album da ascoltare durante le afose sere d’estate, magari di ritorno dal concerto al Firenze Rocks, l’unico appuntamento italiano live della band.
Chiara Cozzi
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