L’Armenia ha iniziato a fare pagamenti per il gas russo in rubli. Lo ha detto il ministro dell’economia, Vagan Kerobyan, citato dal Guardian.

“Abbiamo bisogno di muoverci verso le valute nazionali. Per quanto ne so, gli ultimi pagamenti erano in rubli, ma al tasso appropriato”, ha detto Kerobyan, riportato anche dalla Ria. Il ministro ha chiarito che il prezzo sarà in dollari, ma il pagamento sarà effettuato in rubli.

Pur di non rinunciare al gas russo e non dover razionare il consumo di energia sulla cittadinanza, alcuni governi potrebbero voler sconfessare la posizione di Bruxelles.

Di questa disponibilità di Putin al compromesso per ora non si hanno segnali.

Mentre a Mosca Putin ha annunciato la «costruzione di nuovi oleodotti e gasdotti dai giacimenti della Siberia occidentale e orientale» per «reindirizzare le forniture dall’Ovest verso i promettenti mercati del sud e dell’est già nei prossimi anni»

«Gli europei non possono fare a meno dell’energia russa», si è limitato a dire ieri il dittatore di Mosca

Il pagamento del gas russo in rubli da parte degli acquirenti dell’Unione europea violerebbe il regime delle sanzioni imposte dalla Ue nei confronti di Mosca.

Lo comunica la Commissione europea in una nota interna.

Nel documento, che, come specificato, è di natura tecnica, preliminare e si basa su una traduzione non ufficiale del decreto presidenziale russo del 31 marzo, si legge che a livello giuridico sono stati inseriti sono nuovi livelli di obblighi per gli acquirenti di gas della Ue, che rendono l’effettivo completamento della transazione più complesso.

“Questo meccanismo porterebbe a una violazione delle attuali misure restrittive della Ue adottate nei confronti della Russia, del suo governo, della Banca centrale del Paese; così come l’ampio divieto generale di eludere il veto e le misure restrittive della Ue”, si legge nella nota.