Nel nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, Resfeber; un termine svedese riferito all’irrequietezza sperimentata prima di una partenza.
Resfeber, l’eccitazione di un viaggiatore che anticipa la partenza
Il termine svedese Resfeber si traduce letteralmente con “L’inquieto batticuore del viaggiatore prima della partenza, quando ansia e anticipazione s’intrecciano”. Resfeber è un mix di euforia, ansia, felicità e inquietudine, un’emozione sperimentata prima di un viaggio; una sensazione briosa e trepidante in cui si intersecano e si confondono, oltre a una leggera e spasmodica ansia, anche una grande aspettativa di fronte all’eventuale viaggio e, maggiormente, di fronte all’ignoto che ci si ritroverà davanti.
A tal proposito, questa parola, così come l’emozione che ne deriva, può di gran lunga associarsi al concetto di avventura e, quindi, di esplorazione tipica di molti viaggiatori; soprattutto coloro i quali scelgono di intraprendere percorsi verso aree geografiche particolari. Un’imminente partenza è già, di per sé, foriera di emozioni specifiche; Resfeber è un neologismo che meglio di tutti descrive il momento antecedente alla partenza.
Questo sentimento può essere addirittura così struggente da sfociare in un vero e proprio sintomo fisico. E’ quella che, più comunemente, si definisce ”febbre da viaggio” come il classico mal d’Africa che colpisce chiunque abbia fatto visita al Nero Continente.
Resfeber è quindi uno di quei vocaboli da annoverare al ”vocabolario dei viaggiatori”, così come Wanderlust o Fernweh. Tuttavia, a differenza delle prime due, il termine svedese si riferisce al momento dell’acquisto del biglietto o della decisione d’intraprendere un’avventura, magari verso una destinazione poco nota acuendo ancor di più l’eccitazione dovuta al viaggio.
Stella Grillo
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