Il 3 maggio si celebrerà la Giornata mondiale della libertà di stampa. L’Italia è al quarantunesimo posto secondo Il World Press Freedom Index di Reporter Senza Frontiere dell’anno scorso. Fare il giornalista sta diventando un lavoro sempre più difficile nel nostro paese tra il rischio di censura, di querela e il dover spesso seguire rigide linee editoriali. Inoltre i giornalisti di cronaca nera e giudiziaria rischiano di essere penalizzati dal nuovo Decreto Cartabia che darebbe ai magistrati il potere di controllare e decidere quale notizia fare uscire.

La libertà di stampa in Italia e i casi di censura

“Non è una sorpresa che l’ambasciatore russo si sia così inquietato con un giornale italiano che poteva esprimere probabilmente degli atteggiamenti di critica. Perché in fondo lui è l’ambasciatore di un paese dove non c’è la libertà di stampa, da noi c’è. Meglio da noi. Eh, si sta molto meglio. E glielo dire subito questo. Anzi, glielo dica lei.”. Questo è il commento del presidente Draghi a proposito del caso della denuncia dell’ambasciatore russo contro il quotidiano La Stampa perchè avrebbe pubblicato informazioni false e fuorvianti. È un caso che ha acceso nuovamente i riflettori sulla libertà di stampa in Italia e su un problema delicato e complesso.

La libertà di stampa in Italia è tutelata dall’articolo 21 della Costituzione italiana che al suo secondo comma recita: “La stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure”. Eppure non sono mancati casi in cui lo Stato non ha tutelato questo diritto. Basti pensare all’incredibile recente sentenza del Consiglio di Stato che ha negato dietro risibili motivi di operazioni di sicurezza militare, nonostante la precedente sentenza favorevole del Tar del Lazio, l’accesso ad alcuni atti ai giornalisti dell’AGI che stavano conducendo un’inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro. Oppure al sequestro dei materiali dell’inchiesta di Fanpage sui fondi neri della Lega dietro la scusa di evitare la diffamazione di terzi.

Il quarantunesimo posto e il Decreto Cartabia

Secondo Il World Press Freedom Index di Reporter Senza Frontiere dell’anno scorso l‘Italia è al quarantunesimo posto per quanto concerne la libertà di stampa. Secondo questo rapporto questa posizione è dovuta ai diversi casi di giornalisti sotto scorta e minacciati nel nostro paese e allo stallo in materia di nuove leggi per il diritto di cronaca e della professione. Un ulteriore fatto che potrebbe peggiorare la situazione dei più colpiti giornalisti di cronaca nera e giudiziaria è l’attuazione del nuovo Decreto Cartabia.

Il gruppo Cronisti Lombardi e l’Associazione Lombarda dei Giornalisti ha già lanciato l’allarme perchè in base a questo nuovo provvedimento legislativo saranno i magistrati a controllare ed approvare le notizie di cronaca prima che esse siano uscite. Un fatto che cambierebbe completamente il rapporto con fonti giudiziarie investigative dei giornalisti. Professionisti che già, rispettando i codici deontologici della propria professione, s’impegnano a riportare notizie vere e verificate. Ora il nuovo controllo della magistratura che potrebbe causare limitazioni e conflitti d’interessi e che sta facendo discutere.

Stefano Delle Cave

Seguici su metropolitanmagazine.it