In onda su Iris il film “L’avvocato del diavolo” (1997) diretto da Taylor Hackford, con Al Pacino, Keanu Reeves e Charlize Theron. L’avvocato Kevin Lomax (Keanu Reeves), giovane, avvenente e senza scrupoli, è famoso in tutta la Florida per non aver mai perso un caso. Viene improvvisamente contattato da un potente studio legale di New York per la selezione di una giuria e decide di trasferirsi a Manhattan insieme alla moglie Mary Ann (Charlize Theron). L’occasione della vita gli si presenta quando il capo dello studio legale, il carismatico John Milton (Al Pacino), gli offre di entrare nella sua squadra. Kevin e Mary Ann hanno d’incanto tutto quel che avevano sognato: un appartamento di lusso, uno stipendio da capogiro per Kevin, un futuro radioso che li aspetta.
La patina luccicante della loro nuova vita comincia però a incrinarsi. Kevin è assorbito totalmente dal lavoro ed entra sempre più nelle grazie di Milton, che lo prende sotto la sua ala protettrice. Il fascino di Milton è magnetico, sempre un passo avanti a tutti: non si nega nulla, dai piccoli piaceri alle perversioni più sfacciate; seduce, conquista e manipola a suo piacere in maniera quasi soprannaturale. Mary Ann, impegnata nella ristrutturazione dell’appartamento, è sempre più sola. Strane visioni la turbano e il cerchio dell’alta società che è costretta a frequentare le sembra sempre più popolato da figure demoniache, che danzano come in un sabba intorno all’onnipotente John Milton. Abbandonata da Kevin alle sue fantasie, un dubbio la ossessiona: e se Milton fosse davvero il principe delle tenebre?
Il Diavolo secondo Al Pacino
“L’avvocato del diavolo” gravita attorno al magnetismo animale di Al Pacino nei panni di un Satana sotto mentite spoglie. L’incarnazione del Male è un padrone del mondo in giacca e cravatta pronto a governare la Terra dalla sua torre di Manhattan, la Babilonia dei tempi moderni. Milton conosce ogni vizio e peccato, coltivandoli da vero buongustaio. Come confesserà a Kevin, “sto qui col naso ben ficcato sulla Terra e ci sto fin dall’inizio dei tempi… ho coltivato ogni sensazione che l’uomo è stato creato per provare”. Milton ama visceralmente l’imperfezione di quegli uomini che conduce alla rovina. Sympathy for the Devil.
Questo Diavolo umanista, “l’ultimo degli umanisti” secondo le sue parole, è fin troppo umano persino nella caduta. Non giudica l’uomo, lo seduce: le sue armi sono l’egoismo, l’avidità, la lussuria e soprattutto la vanità, “il suo peccato preferito”; armi che non ha creato e che si limita a usare, trovandole già affilate in ogni essere umano. E come l’uomo, votato alla sconfitta, si ha quasi l’impressione che nella sua ribellione contro Dio ci sia un debole in John Milton, il Male incarnato del XX secolo, che lo rende ai nostri occhi, oltre che irresistibile, tremendamente familiare.
Davide Cossu
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