Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accusato la Russia di aver trasformato la regione orientale del Donbass, descritto ora come “completamente distrutto”, in un “inferno”.

Zelensky sul Donbass distrutto

In un messaggio notturno Zelensky ha comunicato che il “Donbass è completamente distrutto, è un inferno. Gli occupanti stanno cercando di aumentare la pressione. È un inferno e non è un’esagerazione”. Ci sono “attacchi costanti sulla regione di Odessa, sulle città dell’Ucraina centrale. Il Donbass è completamente distrutto. Tutto questo non hai non può avere nessuna spiegazione militare per la Russia. Questo è un tentativo deliberato e criminale di uccidere quanti più ucraini possibile, distruggere quante più case, strutture sociali e imprese possibile”. Avvicinandosi alla chiusura Zelensky si è lasciato andare nel dire che “questo è ciò che verrà qualificato come il genocidio del popolo ucraino e per il quale gli occupanti verranno certamente portati in giudizio”.

Nella notte scorsa si è assistito anche all’ennesimo attacco missilistico russo sul villaggio di Desna, nell’Ucraina settentrionale e vicino al confine con la Bielorussia. Le conseguenze sono state “molti morti”, come lo stesso Presidente Zelensky ha aggiunto al suo comunicato.

Il primo processo per crimini di guerra

Zelensky ha poi tenuto a ricordare che il primo processo penale per crimini di guerra commessi sul territorio ucraino è già iniziato, quasi a voler scoraggiare i soldati russi a commetterne degli altri. “Il primo processo in Ucraina contro un criminale di guerra russo è già iniziato e si concluderà con il pian ripristino della giustizia nell’ambito del tribunale internazionale. Ne sono sicuro” ha affermato il Presidente. “Troveremo e consegneremo alla giustizia tutti coloro che danno ed eseguono ordini criminali”.

Nuove prove delle atrocità russe

Sono intanto emerse nuove prove delle atrocità commesse dai soldati russi a Bucha, cittadina a nord-ovest di Kiev. I dati arriverebbero da un’inchiesta condotta dal New York Times, che ha anche diffuso diversi video, risalenti al 4 marzo, raffiguranti come i russi abbiano giustiziato almeno 8 uomini ucraini nel sobborgo della capitale. Nelle immagini si vedono le forze paracadutiste russe catturare un gruppo di uomini ucraini poi condotti in fila verso un cortile dove poco dopo verranno giustiziati. I 9 uomini che si possono vedere sulla registrazione camminano ricurvi, con un bracco sulla testa e l’altro a tenere la cintura del compagno davanti.

Come ha spiegato lo stesso quotidiano, i video sono stati registrati da una telecamera di sicurezza e da un testimone in una casa vicina. Nella registrazione non è possibile vedere però quello che succede dopo la cattura, avvenimenti invece raccontati da alcuni testimoni alla stessa testata giornalistica. Secondo i racconti, i soldati russi hanno portato gli uomini dietro un edificio vicino occupato dagli stessi russi e lì ci sono stati degli spari. Gli uomini catturati non sono più tornati indietro.

Le testimonianze sono state confermate da un filmato ad opera di un drone, che “fornisce la prima prova visiva: mostra i corpi morti a terra sul lato dello stesso edificio, mentre due soldati russi sono lì vicino di guardia” ha spiegato il New York Times.

Ginevra Mattei

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