Un attacco da parte da parte degli hacker russi a vari portali istituzionali italiani è in corso dalle 22 di ieri sera e tiene ancora ora la Polizia Postale impegnata, soprattutto sui portali dell’Agenzia delle Dogane, Csm, ministeri, aziende e media.

L’attacco del collettivo russo Killnet

A rivendicare la paternità dell’offensiva informatica contro l’Italia è stato il collettivo russo Killnet tramite piattaforma Telegram. Il gruppo di hacker ha spiegato che avrebbe preso di mira i siti del Consiglio Superiore della Magistratura, dell’Agenzia delle Dogane e dei ministeri degli Esteri, dell’Istruzione e dei Beni Culturali.

Il collettivo Killenet ha lanciato l’attacco Ddos indicando sui propri canali Telegram un lungo elenco di obiettivi. Si tratta di almeno cinquanta attacchi complessivamente tra ministeri, aziende, autorità di garanzia, media ed organi giudiziari. Uno dei messaggi scritti dagli hacker chiedeva un attacco di 48 ore prima di scrivere “Fuoco a tutti per liquidare la struttura informativa italiana”.

Chiaramente l’attacco non è altro che benzina sul fuco di tensione italiana causata dalla guerra tra Russia ed Ucraina ed anche le dichiarazioni del collettivo tramite i suoi canali non sono rassicuranti. “Oggi dichiariamo ufficialmente guerra a 10 Paesi – Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Italia, Lettonia, Romania, Lituania, Estonia, Polonia e Ucraina -, inclusa l’ingannevole Polizia Italiana. A proposito – scrivono rivolgendosi direttamente alla polizia di stato – il tuo sito ha smesso di funzionare: perché non è stato fronteggiato l’attacco come per l’Eurovision?”. Con queste parole gli hacker di Killnet fanno riferimento alla, a detta loro, fake news che i media italiani e non solo avrebbero diffuso secondo la quale Killnet avrebbe tentato di attaccare l’Eurovision Song Contest ma sarebbe tempestivamente stato fermato dalla Polizia Italiana.

L’hackeraggio della Polizia di Stato italiana

Ad essere colpito dall’attacco hacker di Killnet è quindi anche il sito della Polizia di Stato italiana. L’azione contro la Polizia di Stato è iniziata anch’essa ieri sera e per il momento è fronteggiata dai tecnici e dagli specialisti del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipc) della Polizia Postale. I professionisti stanno progressivamente infatti già ripristinando le piene funzionalità del sito.

Ginevra Mattei

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