Marie Curie è stata una delle più rinomate scienziate del XIX secolo, che ha vinto due Nobel per le sue scoperte sulla radioattività. È morta il 4 luglio 1934 per anemia aplastica, contratta a causa della lunga esposizione alle radiazioni.

L’infanzia di Marie Salomea

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Marie Salomea Skłodowska ha vissuto la sua infanzia in una Varsavia, attraversata da movimenti nazionalistici e patriottistici. Ultima di cinque fratelli, e orfana di madre, Marie ha dovuto cercare di emergere in una società zarista dove le donne che studiavano non erano viste di buon’occhio. Finito il ginnasio, Marie entra a fare parte di una società segreta che diffonde la cultura scientifica nelle fabbriche e nelle botteghe. Si trattava di un movimento polacco che difendeva i principi di uguaglianza, fratellanza e libertà. All’età di 16 anni Marie è già una divulgatrice scientifica, spiegando la fisica e la matematica nei quartieri di Varsavia, all’insaputa della polizia segreta zarista.

Marie e Pierre, una coppia nella vita e nella scienza

Nel 1891, all’età di 24 anni, Marie comincia a frequentare la Sorbona, dove si dedica allo studio della fisica e della matematica. Qui si appassiona in modo particolare alla radioattività. Intanto conosce il giovane assistente di laboratorio Pierre Curie, con cui inizia la sua collaborazione che si trasforma poi in un’amicizia profonda. Marie sposa Pierre, ma rimane una donna emancipata, decidendo di mantenere il suo cognome da ragazza. Nel frattempo Marie si laurea in matematica e fisica, e inizia il suo dottorato. La sua tesi si basa su un minerale, la pechblenda, da cui si estrae l’uranio. Marie è convinta che in questo minerale possa nascondersi qualcosa che aumenta la radioattività. Per questo motivo comincia a isolare e estrarre dal materiale. Il lavoro teorico si trasforma in un lavoro estremamente manuale. Marie e Pierre cominciano a stoccare tonnellate di pechblenda che arrivano dalla Boemia. Quindi, venti chili per volta, iniziano a filtrare, precipitare, raccogliere, per ottenere pochi milligrammi. Marie era convinta di trovare un nuovo elemento, ma invece ne scopre due: il Polonio e il Radio. Marie ottiene il dottorato, ma soprattutto il Polonio viene inserito come elemento nella tavola periodica.

La prima donna premio nobel

Nel 1903 Marie è la prima donna a ottenere il premio Nobel per la fisica, insieme al marito Pierre e al collaboratore Henri Bequerel. Nel 1906 Pierre muore a Parigi,travolto da un carro, mentre Marie si trova in campagna con la figlia. Da questo momento Marie viene considerata la “vedova illustre”, e ottiene la cattedra di fisica generale alla Sorbona, appartenuta al marito. Nel 1911 Marie Curie ottiene un altro premio Nobel per la chimica.

Sonia Faseli

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