Lo scorso 22 luglio due attivisti del collettivo Ultima Generazione hanno deciso di compiere un gesto di protesta negli Uffizi a Firenze. Oggi con Brave vogliamo approfondire gli avvenimenti e le richieste che riguardano questi ragazzi.
Ultima Generazione è un collettivo di protesta composto da cittadini/e, nato nel 2021 all’interno del movimento Extinction Rebellion, ora indipendente. Le loro azioni derivano dalla preoccupazione per il futuro del nostro pianeta e per quello dei ragazzi di domani. Il cambiamento climatico è una questione che deve essere affrontata. Con le proteste questi attivisti chiedono allo Stato Italiano di agire e di essere ascoltati. Sul loro sito dicono di “essere l’Ultima Generazione in grado di fare qualcosa.”
Le principali richieste di Ultima Generazione riguardano il clima, in particolare chiedono al Governo di interrompere la riapertura delle centrali a carbone in disuso e di fermare le nuove trivellazioni per l’estrazione di gas naturale.
Sperano in un incremento dell’uso di energia solare ed eolica in Italia, favorendo anche la creazione di nuovi posti di lavoro legati al mondo dell’energia rinnovabile. Sostenibilità e rispetto per la natura e per il pianeta sono il fulcro del collettivo.
Ultima generazione: le proteste a Firenze e a Roma
Gli attivisti di Ultima Generazione di recente hanno portato avanti azioni di protesta sia a Firenze che a Roma. Il 22 luglio una ragazza e un ragazzo membri di Ultima Generazione si sono recati presso la Galleria degli Uffizi di Firenze, inscenando una protesta, incollandosi le mani al vetro protettivo della Primavera di Botticelli. Il fine della protesta è la richiesta allo Stato di non investire sui combustibili fossili e attuare un cambiamento nella gestione della crisi climatica.
«Al giorno d’oggi è possibile vedere una primavera bella come questa? Incendi, crisi alimentare e siccità lo rendono sempre più difficile. Abbiamo deciso di usare l’arte per trasmettere un messaggio d’allarme: stiamo andando verso un collasso eco-climatico e sociale», dicono gli attivisti di Ultima Generazione.
«È proprio la consapevolezza dell’inestimabile valore racchiuso in queste stanze che mi spinge a lanciare il mio urlo di terrore nei confronti del disastro che ci aspetta a causa della totale inerzia politica nei confronti dell’unica possibilità di salvezza collettiva che ci rimane» ha detto Laura che ha partecipato alla protesta.
Gli attivisti di Ultima Generazione hanno scelto uno tra i più famosi musei d’Italia per sconvolgere l’opinione pubblica e per far sì che il loro appello non venga ignorato. Secondo questi ragazzi l’ambiente deve essere difeso alla stregua del patrimonio artistico. I ragazzi sono stati attenti a non arrecare alcun tipo di danno al dipinto, utilizzando un incollante adatto a vetri e cornici, in seguito al consiglio di alcuni restauratori. «Perché per noi è importante valorizzare l’arte, anziché danneggiarla, come i nostri governi fanno con l’unico pianeta a nostra disposizione» hanno concluso i due giovani, stendendosi al suolo, prima di essere portati via.
La disobbedienza civile non violenta è lo strumento che gli attivisti di Ultima Generazione usano per fare pressione sul Governo. Tra le altre azioni del collettivo ricordiamo quella del 29 giugno a Roma, in cui i membri del movimento hanno bloccato il Grande Raccordo Anulare.
Francesca Mazzini