La “stella“, stilista della moda italiana nel mondo, diventa la protagonista delle passerelle, indossando i suoi caftani colorati: è Marta Marzotto, la “farfalla dell’alta moda” che “si sente plebea di origine, ma nell’anima principessa per tutta la sua vita”.

Marta Marzotto: gli albori della carriera e un amore tormentato

Marta Marzotto -  Credits: donnemagazine.it
Marta Marzotto-Credits: donnemagazine.it

La storia della regina dei salotti, Marta Marzotto, affonda le sue radici, nel Paese di Reggio Emilia, ove la stella della moda italiana si dedica in giovane età a un mestiere ancestrale e umile, quello della mondina, seguendo le orme della madre; comprende poi la sua “vera strada”: si cimenta nel lavoro di sarta, presso la sartoria delle sorelle Aguzzi. La sua carriera spicca il volo, quando la stella carpisce le scene delle passarelle dell’alta moda, sfilando come una “farfalla” per stilisti importanti.

In questo nuovo mondo, in cui lei si sente libera di essere sè stessa, incontra l’amore, Umberto Marzotto, comproprietario dell’omonima industria tessile, che la modella denota come “il principe azzurro, l’uomo dei sogni” che l’ha fatta sognare ad occhi aperti in un viaggio a Cortina, la Regina delle Dolomiti, e in una romantica vacanza sul Nilo: da questo rapporto romantico, ne scaturisce un matrimonio, il 18 dicembre 1954 e sotto questa stella nascono cinque bei figli; ma la felicità per Marta è una fiamma che spesso vacilla, infatti il marito si rivela piu’ volte amante- traditore.

Marta Marzotto, stilista : la strada per il successo

A fine anni 60′, Marta Marzotto, la modella frequenta i circoli mondani e intellettuali di Milano e Roma, ove incontra personaggi illustri, interpreti dell’arte e della letteratura, che hanno lasciato il segno, come l’amante Renato Guttuso: il pittore intrattiene con la regina dei salotti, un rapporto epistolare, nelle lettere specifica come “la loro relazione brilli alla luce del sole, ma anche quanto le loro famiglie non debbano correre il pericolo”; Guttuso la ritrae nella sua serie di Cartoline, ove la connota come “La Nuvola Bionda” riferendosi alla sua leggerezza d’animo, con cui sapeva vivere la vita: dipingendola sempre con la tavolozza del suo pittore, con delle tinte colorate.

Proprio con quella leggerezza d’animo che la contraddistingue, Marta Marzotto comprende, ad un tratto la sua vera essenza: le sue collezioni di abiti lunghi, fantasie animalier, chiamati caftani, i colbacchi colorati in pelliccia, i ventagli che danno un tocco di femminilità e i gioielli che sembrano raccontare la loro storia, colorano di vivacità il mondo dell’alta moda; il suo stile è definito dagli stilisti “eccentrico ma di classe“, uno stile mai volgare, nè sobrio, ma ove non si lascia nulla al caso. Nel suo libro “Il successo dell’eccesso, Esiste un vero dandy?Marzotto, scrittrice-stilista connota la sua nuova vita di stilista, esteriorizzando la sua stessa essenza interiore di dandy, di perseguire come i dandy londinesi, la felicità nella bellezza esteriore; mentre nell’altra opera “Una finestra su Piazza di Spagna. La mia vita.“, si incentra sulla relazione con Guttuso, nel suo appartamento a Roma, perchè lei come un pittore vive una vita a colori e se la vita non gli offre l’opportunità, è lei a crearsi l’opera a colori.

Marta Marzotto: l’eclissi della stella della moda

Nel 1986, la stella di Marta Marzotto inizia a spegnersi: divorzia dal marito, ne conserva il cognome, ma anche la relazione con Guttuso e con Magri, un parlamentare di sinistra, suo terzo amante, scemano. Nel 2016, Marta Marzotto porta a compimento la ultima opera “Smeraldi a colazione. Le mie sette vite.“, ove la scrittrice tratta del suo vissuto sempre in maniera esuberante e libera, perchè lei si connota così: “Marta con una mano dona, con l’altra mano sa cogliere quello che la vita le dona”.

Marta Marzotto, come donna dalle umili origini, ma dall’animo di principessa, ha sempre sposato cause umanitarie: dopo aver terso lacrime per la morte della figlia Annalisa per una malattia, sovvenziona una fondazione per la fibrosi cistica; ma è 29 luglio 2016, quando la farfalla dell’alta moda spicca il suo ultimo volo, questa volta abbandona per sempre questo suo amato mondo: al suo funerale primeggiano personalità dello spettacolo come Valeria Marini, Lele Mora e Emilio Fede, che piangono la stella della moda, che ha fatto senza dubbio della sua vita un’opera d’arte.

Marina Lotito

Seguici su Google News