Strage di Bologna. 2 Agosto 1980. Ci sono date destinate a restare nella storia, e quel giorno estivo di quarantadue anni fa è purtroppo uno di quelli. Erano le ore 10.25 del mattino quando una valigetta con al suo interno 23 kg di esplosivo detonò nella Stazione centrale di Bologna. Nell’esplosione rimasero uccise ottantacinque persone. I feriti furono più di duecento.
Strage di Bologna, gli attentati terroristici e i depistaggi
La strage di Bologna fa parte, insieme a quella di Piazza Fontana e quella di Piazza della Loggia, del peggiore attentato della storia della repubblica.
L’allora presidente del governo Francesco Cossiga ritenne inizialmente che la colpa fosse data dallo scoppio di una caldaia. In seguito ad ulteriori accertamenti fu invece chiara a tutti la matrice terroristica neofascista.
In seguito a serrate indagini, vennero individuati come esecutori materiali dell’attentato Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, mentre i mandanti rimasero per molto tempo ignoti. Venne tuttavia rilevato un legame tra criminalità organizzata e servizi segreti deviati. Fu proprio per questo che vennero effettuate molte le operazioni di depistaggio sul caso. Venne fatto credere, con notizie fittizie, che l’attentato fosse stato organizzato da cellule terroristiche straniere in combutta con quelle italiane. Successivamente si scoprì invece che fu ordinato da un settore deviato del SISMI, diretto all’epoca da Giuseppe Santovito, un generale iscritto alla Loggia P2.
Per molti la motivazione del depistaggio fu quella di ottenere una strategia politica di tensione, così da favorire l’insediamento dell’estrema destra al governo. Per questo reato furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza. Licio Gelli stesso, insieme ad Umberto Ortolani, Federico Umberto D’amato e Mario Tedeschi, fu individuato come mandante e finanziatore dell’attentato.
Dopo più di un decennio abbondante di processi, nel 1995 Valerio Fioravanti e Francesca Mambro vennero condannati come esecutori materiali dell’attentato. Nel 2007 venne incarcerato anche Luigi Ciavardini. Nel 2020 fu il turno di Gilberto Cavallini, mentre nell’ultimo anno si è aggiunto alla lista Paolo Bellini.
Una pagina nera della storia della repubblica italiana, che per molti italiani che hanno vissuto in prima persona gli orrori degli anni di piombo rimarrà per sempre impressa nella memoria.
Andrea Pastore
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