La Cina ha dato il via, alle 12 locali (6 in Italia), alle più grandi esercitazioni militari mai fatte intorno a Taiwan in un crescendo di tensioni in risposta alla visita sull’isola della presidente della Camera Usa Nancy Pelosi.

I media ufficiali ricordano che si tratta “di manovre militari e d’addestramento su vasta scala” che includono lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missilli in sei aree marittime off-limits a navigazione e sorvolo, in una prova di forza dell’Esercito popolare di liberazione (Pla).

“Non è giustificato usare una visita come pretesto per un’attività militare aggressiva nello stretto di Taiwan. È normale e corretto che i legislatori dei nostri Paesi viaggino a livello internazionale. Invitiamo tutte le parti a mantenere la calma, a esercitare la moderazione e ad agire con trasparenza”. Lo scrive su Twitter il capo della diplomazia Ue Josep Borrell, da Phnom Penh, in occasione di una riunione dei ministri degli Affari esteri dell’Asean

Più aree sconfinano nelle acque territoriali e interne di Taiwan, oltre che nella zona economica esclusiva del Giappone. 

Il governo di Taiwan ha affermato che la Cina ha aggiunto un’altra area di interdizione per le sue manovre militari nelle acque orientali dell’isola, portando il totale a quota sette. Lo ha reso noto l’Ufficio marittimo e portuale di Taipei in una nota, secondo cui la durata delle “manovre militari mirate” dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) sono state estese da domenica 7 agosto a lunedì 8 fino alle ore 10:00.

Le forze armate di Taiwan “operano come al solito e monitorano ciò che ci circonda in risposta alle attività irrazionali” della Repubblica popolare cinese “con l’obiettivo di cambiare lo status quo e di destabilizzare la sicurezza della regione”. Lo afferma in una noTa il ministero della Difesa di Taipei all’avvio delle manovre militari cinesi su vasta scala intorno all’isola. “Non cerchiamo l’escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità. Sosterremo il principio di prepararsi alla guerra senza cercare la guerra e con l’atteggiamento di ‘non intensificare i conflitti e non causare controversie'”.

Le esercitazioni, che si concluderanno domenica a mezzogiorno, sono focalizzate sull’addestramento congiunto ccon sessioni di blocco, assalto di target marittimi, attacchi sulla terraferma e attività di controllo dello spazio aereo, nell’ambito di un test generale sulle capacità di combattimento e di coordinamento delle truppe, secondo un dispaccio della Xinhua. Pelosi, nel suo viaggio di meno di 20 ore, ha assicurato che la sua presenza nell’isola ha reso “inequivocabilmente chiaro” che gli Usa “non avrebbero abbandonato” un alleato democratico come Taiwan. Il suo viaggio ha suscitato la furiosa reazione di Pechino, che ha promesso “punizioni” ed esercitazioni militari nei mari intorno a Taiwan, strozzando le rotte tra le più trafficate al mondo

Le tensioni su Taiwan potrebbero causare un “conflitto aperto”. È l’avvertimento lanciato in occasione della riunione ministeriale annuale tra l’Ue e l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) che è in corso in Cambogia, a Phnom Penh. I ministri degli Esteri dell’Asean si dicono quindi “preoccupati” dalle annunciate manovre militari su larga scala di Pechino intorno all’isola.

In una dichiarazione congiunta, i ministri spiegano che “l’Asean è preoccupata per l’instabilità internazionale e regionale, in particolare per i recenti sviluppi nell’adiacente regione dell’Asean, che possono portare a errori di calcolo, a seri confronti, a conflitti aperti e a conseguenze imprevedibili per le grandi potenze”.