La moda biker ha un legame inconfondibile con la scena alternativa. Dallo spirito ribelle dello stile di vita, all’ispirazione dell’abbigliamento che si è infiltrato nei capi della moda alternativa, la moda dei biker è sempre stata intrecciata con lo stile punk e rock. L’abbigliamento da moto, in principio, ha sempre avuto un risvolto pratico; ma negli anni Cinquanta, l’interpretazione di Marlon Brando nel film “The Wild One”, come leader dei Black Rebels Motorcycle Club, l’ha cambiato radicalmente. Con una giacca “Perfecto” in pelle nera, un paio di blue jeans e boots ingineer, l’uniforme da motociclista di Brando ha ispirato generazioni di ribelli e musicisti. Tra i ribelli, ispirati dal look di Brando, ci furono motociclisti che formarono i club come gli Hells Angels MC, negli anni ’60.
Facendo un passo indietro, tutto è cominciato nel 1928, quando Irving e Jack Schott hanno inventato la prima giacca da motociclista con cerniera a vista e l’hanno chiamata Perfecto. In un primo momento doveva proteggere dal vento e dal freddo, ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale è diventato il capospalla dell’aviazione americana. A renderlo oggetto del desiderio, pochi anni dopo, è stato il grande schermo, con James Dean, Jack Nicholson e Marlon Brando. Da quel momento il chiodo di pelle è stato arruolato da numerose subculture come Biker, Greaser e Punk, ed è arrivato anche nel mondo della musica, solcando i palchi di tutto il mondo con i Sex Pistols e i Ramones. E se qualcuno ha appena pensato a Vivienne Westwood, la designer londinese non è stata la sola a notare il potenziale del giubbotto di pelle: prima di lei è stato Yves Saint Laurent, sin dai tempi di Dior, e negli anni Ottanta è stato Jean Paul Gaultier, i cui capi vintage circolano e stupiscono ancora oggi.
Gli Hells Angels hanno modificato la giacca di pelle rimuovendo le maniche; così da creare un gilet da motociclista, noto anche come “Cuts”, in pelle o denim. La popolarità della giacca, con e senza maniche, crebbe ancora negli anni ’70; ben presto la sua reputazione come simbolo dello stile di vita alternativo fu adottata dalla scena punk. Negli anni Ottanta, l’ascesa delle moto sportive ha prodotto un leggero declino dello stile motociclista ribelle, ma il design della giacca da biker “Perfecto” (stile chiodo tanto per intenderci) era ormai entrata nell’immaginario collettivo. Con la popolarità dello stile vintage degli anni 2000, la classica giacca di pelle è diventata ancora una volta l’elemento non più della scena alternativa ma delle passerelle. Pur inglobando i simboli e i significati della sua origine.
Anche se il giubbotto di pelle è diventato un indispensabile da avere nell’armadio «whatever it takes», nel corso dell’ultimo biennio qualcosa è cambiato. Nel 2020, a solo quattro giorni dal primo lockdown, Nicolas Ghesquière lo ha rivisitato nella collezione Time Clash per l’autunno inverno di Louis Vuitton, mentre Demna, da Balenciaga, riportava in vita la borsa di pelle con cerniere silver Le Cagole, ora ossessione di Kendall Jenner e di tutte le it-girl, che si inserisce chiaramente nel trend. Poi Hedi Slimane da Celine ha cominciato a riproporlo dal giorno zero, e anche nel 2021 il biker jacket ha assunto un ruolo centrale per raccontare quello che stavamo vivendo: da Prada a Balenciaga e da Miu Miu ad Acne Studios, le presentazioni primavera estate 2022 hanno dichiarato a gran voce che il chiodo da motociclista, con il suo spirito libero, era tutto quello di cui avevamo ancora una volta bisogno.