A quattro giorni dalla ripresa della stagione di Formula 1 — domenica si corre a Spa Francorchamps, in Belgio — Daniel Ricciardo annuncia che dalla prossima stagione non sarà più un pilota della McLaren. L’australiano, quest’anno alla seconda stagione al volante della scuderia inglese, dove ha preso il posto di Carlos Sainz, passato in Ferrari, non è mai riuscito trovare il giusto feeling con la vettura e rescinde con un anno di anticipo il contratto. «È stato un privilegio far parte della famiglia McLaren per le ultime due stagioni — dice il pilota nel comunicato con cui annuncia la rescissione consensuale —. Dopo mesi di discussioni con Zak (Brown, il Ceo di McLaren) abbiamo deciso di rescindere anticipatamente il mio contratto con il team e concordare di separarci reciprocamente alla fine di questa stagione. Annuncerò i miei progetti futuri a tempo debito ma, indipendentemente da ciò che porterà questo prossimo capitolo, non ho rimpianti e sono orgoglioso dello sforzo e del lavoro fatto con la McLaren, in particolare la vittoria a Monza, la scorsa stagione. Non sono mai stato così motivato a competere e a far parte di uno sport che amo così tanto e non vedo l’ora di quello che verrà dopo».

Ricciardo McLaren

Troppo evidente il divario con il compagno di squadra, il britannico Lando Norris, un decennio più giovane di lui e cresciuto nel team di Woking. Nell’anno e mezzo in McLaren, Ricciardo ha vinto una sola gara (a Monza lo scorso anno, con tanto di tatuaggio celebrativo sul braccio con il disegno del circuito dell’amministratore delegato Zak Brown). Poi solo qualche piazzamento e nessun altro podio, con un avvio ancora più deludente quest’anno, in una stagione in cui la McLaren fa fatica anche con Norris: solo 4 volte nei primi dieci in 13 gare con il misero bottino di 19 punti (contro i 76 dell’inglese)

 Il bilancio dell’ avventura di Ricciardo alla McLaren si chiude così con un deludente ottavo posto nella classifica piloti al termine della stagione 2021 e un attualmente pessima dodicesima posizione nella stagione 2022 ancora in corso; due anni problematici coronati da un addio giunto un con un anno di anticipo rispetto alla decorrenza contrattuale.