L’uragano Katrina viene ricordato come uno degli eventi climatici più devastanti degli Stati Uniti, causando devastazione dal Golfo del Messico fino a New Orleans.
Uragano Katrina, la devastazione delle coste statunitensi
L’uragano Katrina viene fatto coincidere con la data del 29 agosto 2005, ma in realtà la sua forza distruttrice si e protratta per molti giorni. In realtà l’uragano si è formato il 23 agosto nel Golfo del Messico, spegnendosi definitivamente il 31 agosto. Katrina si è abbattuto sulla città di New Orleans raggiungendo uno dei picchi di intensità più alti registrati fino allora, raggiungendo il livello 5.
Secondo le stime l’uragano è stato il sesto più forte registrato a livello dell’Oceano Atlantico. Per quanto riguarda i danni più gravi dal punto di vista dei morti risulta essere il secondo più grande, dato che nella capitale della Louisiana ha causato quasi 2000 decessi. Dal punto di vista delle vittime risulta essere secondo rispetto all’uragano Okeechobee, che nel 1928 ha causato più di 4000 vittime nelle zone di Florida, Georgia e South Carolina.
Inoltre i danni economici provocati dall’uragano Katrina non sono risultati inferiori rispetto al numero delle vittime. In totale sono stati quantificati circa 81 miliardi di dollari. Gli effetti sull’economia statunitense sono stati talmente gravi, da indurre l’amministrazione Bush a chiedere 105 miliardi di dollari per la ricostruzione e la riparazione dei danni. Per quanto riguarda la responsabilità dell’Uragano Katrina, è stata attribuita quasi totalmente alla cattiva gestione dell’amministrazione. Nello specifico è stato ritenuto in difetto il sistema di protezione contro le inondazioni della città di New Orleans. La cosa è gravata anche sull’allora presidente degli Stati Uniti George Bush che aveva la responsabilità della progettazione del sistema di protezione. L’uragano Katrina viene tradizionalmente associato alla data del 29 agosto. In realtà è proprio in quel giorno che l’intensità ha cominciato a scemare, addentrandosi però sempre di più sulla terraferma.
Sonia Faseli
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