La storia del calcio italiano e del movimento femminile (non solo sportivo) più in generale verranno scritte in questo weekend calcistico che segna il ritorno della Serie A dopo la sosta dedicata alle Nazionali dei rispettivi Paesi. Cosa succede di così straordinario? La massima seria italiana, una partita del campionato più importante del calcio, vedrà scendere sul rettangolo verde di gioco un fischietto donna. Il fischietto della rivoluzione, la donna della prima volta, è Maria Sole Ferrieri Caputi. Tanti nomi che possono essere tranquillamente equiparati al talento cristallino e alla passione della ragazza, classe 1990, che a inizio anno era stata promossa nella CAN di A e di B
Maria Sole Ferrieri Caputi sarà l’arbitro di Sassuolo-Salernitana
Come già ampiamente sottolineato, in questo fine settimana si scriverà la storia del calcio italiano. Maria Sole Ferrieri Caputi è stata designata per arbitrare la sfida, di scena al Mapei Stadium, tra i padroni di casa del Sassuolo e gli ospiti della Salernitana. Una partenza dal basso, per incamerare ancor più esperienza, che farà del fischietto della sezione di Livorno il primo direttore di gara donna della Serie A. La sua è una carriera fortemente in crescita: dopo aver accumulato moltissime sfide in Serie D, è divenuta arbitro internazionale nel 2019 dirigendo Scozia-Cipro, sfida valevole per le qualificazione agli Europei di calcio femminile.
Un anno dopo il suo esordio in Serie C nella sfida Pro Patria-Pro Sesto per poi scalare ulteriori gerarchie approdando in Serie B nel 2021. Per la Caputi non sarà il primo incrocio con una compagine di massima serie: ha diretto il Cagliari (allora in A) contro il Cittadella nel dicembre del 2021 e la Sampdoria nel primo turno della stagione attuale (ad agosto) contro la Reggina. Adesso, finalmente, la storica pagina nel torneo più importante in Sassuolo-Salernitana: per rompere gli schemi, per traghettare ancora più in alto nello sport il movimento femminile.
Le parole del presidente dell’AIA
“Quello femminile è un movimento di 1.700 associate. E per la prima volta una donna fa il suo esordio in Serie A. Questo è un momento storico dopo oltre 110 anni – ha commentato il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange –. Qui non viene dato per privilegio quello che spetta per diritto. Questa persona si è guadagnata questo percorso e sono anche emozionato, per noi e per l’associazione. E’ un momento di grande soddisfazione, non è retorica, è un successo di tutto un movimento fatto da 30mila persone“.
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