Esce il 28 ottobre l’edizione speciale remixata e ampliata con demo inediti di Revolver dei Beatles. L’album pubblicato nel 1966 torna ad emozionare nel 2022 con la versione acustica di Yellow submarine interpretata da John Lennon.
I Beatles continuano ad emozionare
Revolver è uno degli album più emozionanti della band composta da John Lennon, Paul McCartney, George Michael e Ringo Starr. Fatta eccezione per il brano Yellow submarine, da sempre considerato una canzone “per bambini”. Con la nuova ristampa dell’album del ’66, è uscita una versione inedita Yellow Submarine. La demo inedita è interpretata da John Lennon in un arrangiamento chitarra-voce che punta dritto al cuore. La nuova versione si apre con delle parole diverse:
“In the place where I was born/ No one cared, no one cared /And the name that I was born /No one cared, no one cared” in quella precedente la strofa iniziale recitava: “In the town where I was born/ Lived a man who sailed to sea/ And he told us of his life/ In the land of submarines“.
Il ritornello di Yellow submarine è scritto da Paul McCartney e si è sempre pensato che John Lennon non avesse mai apprezzato particolarmente questo brano. Supposizione che era condivisa, fino a questo momento, anche da Giles Martin, che ha curato la ristampa di Revolver:
«Ho sempre pensato che Paul l’avesse scritta per Ringo e che John non la sopportasse.»
Com’è nata “Yellow Submarine”?
Questa storica canzone è il risultato di due frammenti scritti da John e Paul, come per i brani A Day in the Life e We Can Work It Out. Paul McCartney ha raccontato come è nata Yellow Submarine: «una sera al crepuscolo, sdraiato a letto prima d’addormentarmi, mi venne in mente una canzone che immaginavo perfetta per Ringo e che allo stesso tempo incorporasse le vibrazioni dell’epoca. – si legge nello scritto redatto per la nuova versione dell’album – Era Yellow Submarine, una canzone per bambini, ma con un tocco “stonato”». La stessa canzone che torna nel 2022 ad emozionare tutti i fan con il breve frammento di Lennon, rimasto nascosto per quasi 60 anni.
Rossella Di Gilio
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