Il regime talebano in Afghanistan aveva promesso di essere moderato, di non voler cambiare troppo il Paese. Forse qualcuno aveva creduto alle parole dei talebani, ma nel corso del tempo l’immagine della moderazione è stata del tutto disattesa.
Dopo l’allontanamento delle ragazze dell’istruzione superiore, la scorsa mattina alle donne è stata vietata l’università. All’interno dell’università esistevano già delle importanti limitazioni come corsi separati o il divieto di accedere a facoltà come Ingegneria ed Economia.
Per mercoledì 21 dicembre è stata organizzata una protesta nella capitale Kabul, dove si temono violente repressioni. Anche nella giornata di ieri, alla lettura della lettera del ministro dell’Istruzione, ci sono state piccole manifestazioni, tutte interrotte. Dal mondo arrivano condanne ferme al divieto imposto alle studentesse, come dagli Stati Uniti che hanno già parlato di possibili nuove sanzioni.
Addio a scuola e università: in Afghanistan le donne non possono studiare
La prima grande falciata al diritto all’istruzione delle donne è arrivata a marzo 2022, quando 1 milione e mezzo di ragazze sono state allontanate nelle scuole. Dopo la scuola è toccato all’università, dove alle donne sono stati limitati l’accesso ai corsi e alle classi miste. Oggi è permessa l’istruzione femminile solo fino a 12 anni.
Tre mesi fa sono stati sostenuti gli esame d’ammissione alle università rimaste accessibili, ma da ieri mattina anche quest’unico ponte verso la libertà è stato distrutto. Il ministero dell’Istruzione ha spiegato che sono stati valutati gli ambienti universitari ed è stato concluso che non sono ambienti adatti alle donne. Il ministero ha fatto sapere che in futuro tali ambienti esisteranno e alle donne sarà permesso tornare a studiare.
La promessa disattesa di un governo moderato: le restrizioni alle donne
In Afghanistan il regime talebano aveva tentato all’inizio di mantenere una facciata di moderazione, ma ben presto è stato evidente il ritorno alle rigide leggi del passato. Sull’istruzione i talebani hanno dato una falsa speranza di libertà, andando a limitare l’età, il grado di istruzione e i corsi frequentabili nel tempo.
La promessa di riaprire gli ambienti alle donne sembra un tentativo di non far aggravare le sanzioni e limitare le proteste, più che una reale azione. Infatti già a marzo era stato promesso il ritorno a scuola per le ragazze, per poi annullare l’operazione. Oggi le donne non possono uscire di casa non accompagnate da un uomo, hanno l’obbligo di indossare il burqa, non possono comparire in televisione e persino entrare nei parchi, palestre e bagni pubblici.
Seguiteci su:
Instagram
Facebook
Articolo di Giorgia Bonamoneta.