La rivoluzione del movimento femminista per i diritti delle donne di recente in Spagna ha compiuto enormi passi avanti con l’approvazione della riforma della legge sulla salute sessuale e riproduttiva.
Il 15 dicembre 2022 il Congresso dei deputati si è riunito a Madrid in sessione plenaria e ha approvato la riforma sulla salute sessuale. I risultati hanno visto 190 voti a favore, 154 contrari e 5 astenuti, eleggendo la Spagna come modello di riferimento per l’Europa. La riforma si occupa di temi fondamentali ed estremamente attuali come il diritto all’aborto, la contraccezione gratuita, il congedo mestruale e l’educazione sessuale.
Salute sessuale: i punti fondamentali della riforma
Il primo argomento saliente affrontato dai legislatori spagnoli riguarda il diritto all’aborto, questione da tempo al centro delle pagine dei giornali di tutto il mondo. In Spagna ora le donne con più di 16 anni e le persone con disabilità possono scegliere di interrompere volontariamente la gravidanza, senza bisogno del consenso dei genitori o del tutore legale. L’intervento sanitario deve essere garantito nell’ospedale pubblico più vicino al domicilio di chi ne fa richiesta. È stata abolita la misura precedente che prevedeva tre giorni di riflessione e informazione preventiva obbligatoria, a partire dalla richiesta di interruzione. Inoltre è stato disposto che la pillola del giorno dopo sarà gratuita nelle strutture sanitarie e disponibile in farmacia.
Il secondo tema della riforma riguarda il congedo mestruale e fa aggiudicare alla Spagna il primato europeo di riconoscere il diritto alle donne con mestruazioni dolorose di ricevere un’invalidità temporanea, retribuita dallo Stato. Le donne – sotto previo rilascio di un certificato medico – avranno finalmente il diritto di assentarsi dal lavoro nel caso di dolori che pregiudicano la loro salute durante il ciclo mestruale, senza rischio di ripercussioni, godendo di adeguate tutele legali. In aggiunta, i tamponi e gli assorbenti diventano gratuiti nei consultori, nelle carceri e nei centri di assistenza sociale.
Per quanto riguarda la gravidanza e il parto, viene istituito il congedo prenatale, richiedibile dalla trentanovesima settimana di gestazione, integrativo del successivo congedo di maternità. La legge promuove le buone pratiche di ginecologia, ostetricia e parto sulla base di linee guida internazionali e nazionali, per lottare contro la violenza ostetrica.
La riforma sulla salute sessuale ha il merito di introdurre come fattispecie di reato di violenza contro la donna anche lo sfruttamento riproduttivo, l’aborto forzato, la gravidanza forzata, la sterilizzazione e la contraccezione forzata.
Infine, la nuova legge prevede che l’educazione sessuale diventi obbligatoria nelle scuole. In aggiunta avrà luogo l’istituzione di un servizio statale di assistenza specializzata, anche telefonica, sui diritti sessuali e riproduttivi.
Francesca Mazzini
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