Ieri in Pakistan, a Lahore, si sono verificati scontri per impedire l’arresto dell’ex primo ministro Imran Khan. Lui stesso aveva pubblicato un tweet in cui esortava a “combattere per la libertà”.

Scontri tra polizia e sostenitori di Imran Khan

Battaglia a Lahore – Ph Credit ilmanifesto.it

Ieri giornata di scontri in Pakistan tra la polizia e i sostenitori dell’ex primo ministro Khan. La lotta è avvenuta di fronte la casa del politico a Lahore quando la polizia ha tentato di eseguire un mandato di arresto nei suoi confronti per non essersi presentato più volte in tribunale, dove è in corso su di lui un processo per corruzione.

Il premier pakistano gode del sostegno di moltissimi parteggiatori del Movimento per la giustizia del Pakistan, di cui lui è il presidente, e non è la prima volta che si verifica uno scontro del genere. Dopo le violenze Dopo le violenze Khan ha incontrato i suoi sostenitori e promesso alla polizia che si sarebbe presentato in tribunale a Islamabad il prossimo 18 marzo.

Gli agenti sono stati accolti da almeno 200 sostenitori del premier, alcuni dei quali brandivano bastoni e lanciavano pietre, avvolti nelle bandiere rosse e verdi del partito di Khan. In risposta gli agenti hanno usato un idrante e gas lacrimogeni sulla folla, si registrano feriti da entrambe le parti.

L’appello sui social di Khan

L’ex premier, coinvolto in diversi procedimenti giudiziari, sostiene che l’obiettivo è eliminarlo dalle prossime elezioni di ottobre. Da mesi Khan tiene comizi contro l’attuale governo guidato dal primo ministro Shehbaz Sharif, aumentando le tensioni politiche. A convocare i suoi sostenitori nell’ultimo scontro è stato lo stesso Khan lanciando un’appello tramite il suo profilo Twitter:

La polizia è fuori ad aspettarmi per arrestarmi. Credono che se Imran Khan viene messo in prigione, la nazione si addormenterà. Dovete dimostrare che si sbagliano (…) Dio mi ha dato tutto e io sto combattendo questa battaglia per voi (…) Ma se mi accade qualcosa, se venissi imprigionato o ucciso, allora dovrete mostrare che questa nazione continuerà a lottare. Non dovrete mai accettare la tirannia di questi ladri, specialmente dell’uomo che prende le decisioni per il Paese

In attesa delle prossime elezioni di ottobre il paese è forte recessione economica e spera di ottenere ulteriori prestiti dal Fondo monetario internazionale. Ma al problema della crisi si somma il problema del terrorismo con attacchi suicidi che sono sempre più diffusi nel paese.

Simona Alba

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