“C’e’ una minaccia reale che il Cremlino ha rivolto al ministro della Difesa italiano”, Guido Crosetto, “con tanto di taglia sulla sua testa. Quindici milioni di dollari”. Lo rivela il Foglio, spiegando che “questa, almeno, è la segnalazione arrivata ai vertici del governo da parte della nostra intelligence”.
“Dietro le minacce al titolare della Difesa – continua il giornale – ci sarebbe l’ex presidente russo Medvedev: l’ordine di colpire diramato alla Wagner, che ha due cellule in Europa”.
Crosetto e lo scontro con la Wagner
Crosetto aveva affermato di recente che “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani”.
Due giorni fa c’era stato un duro botta e risposta tra Crosetto a Yevgeny Prigozhin, capo della Wagner: «L’aumento esponenziale» delle partenze, aveva detto il ministro della Difesa, è «in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani». Un problema «evidenziato dagli addetti ai lavori e un’allerta in questo senso era già giunta dai servizi come dal Copasir», aveva poi precisato Crosetto replicando ad Angelo Bonelli (Avs), che lo invitava a «vergognarsi» per quelle parole.
Al ministro era arrivato poi un pesante insulto in russo (mudak) dal capo della Wagner Prigozhin: «Dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci». Nella sua guerra dichiarata ai trafficanti di esseri umani, l’Italia punta dunque il mirino contro la Russia, e i mercenari della Wagner al soldo di Mosca. Con la loro influenza in Nord Africa, è il ragionamento a più voci del governo, usano i flussi di migranti come arma ibrida, e serve l’intervento di Ue e Nato.