Il 9 Aprile 1990 nasce l’attrice statunitense Kristen Stewart. Resa celebre dal ruolo della introversa Bella Swan nella saga Twilight (2008-2012), è riuscita a prendere le distanze dall’etichetta di teen star diventando un grande volto del cinema d’autore internazionale. Da quello intramontabile di Woody Allen, al più coraggioso di Cronenberg passando per quello raffinato di Pablo Larrain e Olivier Assayas.
Dopo aver diretto due cortometraggi è a lavoro sul suo primo lungometraggio, un adattamento cinematografico di “La cronologia dell’acqua” di Lidia Yuknavitch. È diventata un’icona indiscussa di stile, a partire dalla collaborazione con il marchio di Chanel, di cui è testimonial dal 2013. Indimenticabili i suoi pantaloncini neri sul Red Carpet degli Oscar 2022.
Dopo essere stata membro della giuria di Cannes nel 2018, ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria all’ultimo Festival di Berlino, definita dai due direttori come il ponte perfetto tra gli Stati Uniti e l’Europa. Debutta sullo schermo giovanissima. A nove anni appare nel film tv “The thirteen Year”; nel 2001 è al fianco di Gleen Close in “La sicurezza degli oggetti”. Il film della svolta resta il thriller “Panic Room” del 2002 di David Fincher in cui interpreta Sarah Altman, figlia di Jodie Foster.
Kristen Stewart, teen star e scream queen degli anni 2000
Negli anni 2000 Kristen Stewart viene incoronata la regina dell’urlo, per merito dei suoi ruoli in film di genere. Tra cui “Oscure presenze a Cold Creek” (2003), “Zathura-un’avventura spaziale” (2005), “The messengers” (2007), Twilight (2008-2012), saga cult in cui è nata la storia d’amore con Robert Pattinson che ha fatto impazzire la teen generation, “Biancaneve e il cacciatore” (2012), “Equals” (2015), “American Ultra” (2015).
Negli stessi anni la troviamo nel ruolo della ragazza della porta accanto. Nel 2007 in “Into the Wilde. Nelle terre selvagge” è Tracy, una giovane cantautrice hippie che si innamora del protagonista Christopher McCandless. Mentre nel film “Adventureland” (2009) fa perdere la testa a Jesse Eisemberg, con cui farà coppia di nuovo in “American Ultra”e “Cafè Society”. Nel 2010 è protagonista del film biografico “The Runaways” in cui interpreta Joan Jette.
Volto del cinema d’autore
La scalata di Kristen Stewart nel cinema d’autore inizia con ruoli inizialmente secondari come quello della figlia di Julianne Moore nel dramma “Still Alice” (2014), prosegue con il ruolo della riflessiva Valentine, fedele assistente di Maria Senders (Juliette Binoche), nel film di Oliver Assayas, “Sils Maria”, ruolo che le porta la candidatura al premio Cèsar. Con il regista francese collabora anche nell’intenso “Personal Shopper” (2016), dove, ancora nei panni di assistente di una star, è la protagonista assoluta e regala una delle sue performance migliori.
Con i capelli corti e biondo platino, torna al genere biografico nel 2019 interpretando l’icona della Nouvelle Vague Jean Seberg. È la romantica e affascinante Vonnie nella commedia anni ’20 Cafè Society di Woody Allen. Il ruolo più importante della sua carriera fino ad ora gli viene dato dal regista cileno Pablo Larrain, autore di grandi ritratti femminili, per il il film “Spencer”, dove la sua interpretazione toccante di Diana Spencer lontana da ogni mimetismo le vale la candidatura all’Oscar nel 2022. La sua ultima apparizione sul grande schermo è stata nel controverso “Crimes of the future” di David Cronemberg, un ritorno della scream queen al cinema di genere.
Eleonora Ceccarelli
Seguici su Google News