Dopo i drammatici casi di suicidio fra studenti universitari, si era detta d’accordo anche la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini. Adesso c’è una proposta di legge sul supporto psicologico che, si spera, troverà il sostegno del governo, nelle scuole e nelle università.
L’hanno presentata i sindacati studenteschi e prevede l’istituzione di presidi psicologici in tutte le scuole e le università italiane. In modo dunque più strutturato di quanto non avvenga al momento, con sportelli ed esperimenti a macchia di leopardo in giro per gli istituti e gli atenei del paese
“Dato che la politica non se ne sta occupando, abbiamo deciso di farlo noi”. Camilla Velotta, membro dell’esecutivo nazionale della Rete degli studenti medi, racconta l’iter che ha portato a questa proposta: “A fine emergenza pandemica ci siamo chiesti come stesse la nostra generazione, ma ci siamo resi conto che il benessere psicologico tra noi ragazzi rappresenta un tema a prescindere dal Covid-19″.
In particolare, l’iniziativa – depositata alla Camera – è nata dall’Unione degli universitari e dalla Rete degli studenti medi, come spiega Ansa attraverso le parlamentari Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza verdi e sinistra, Elisa Pirro del Movimento 5 stelle e Rachele Scarpa e Nicola Zingaretti del Partito democratico. Una strada imboccata lasciando parlare i dati: la ricerca intitolata Chiedimi come sto, condotta da Spi Cgil e concentrata in particolare sulle condizioni di salute mentale degli studenti post-pandemia, ha dimostrato come il 59% degli oltre 30mila intervistati abbia sofferto di attacchi d’ansia e solitudine, il 28% di disturbi alimentari e il 14,5% abbia vissuto episodi di autolesionismo.
Proposta di legge per il sostegno psicologico nelle scuole e nelle università
Secondo i promotori, la proposta punta ad istituire, regolare e finanziare un servizio di assistenza psicologica, psicoterapeutica e di counselling scolastico e universitario, «che possa basarsi su personale professionista e interfacciarsi con il servizio sanitario territoriale assicurando la presa in carico degli studenti che ne avessero bisogno – dice Camilla Velotta, dell’Esecutivo degli studenti medi – noi chiediamo che lo Stato investa almeno cento milioni di euro all’anno per arruolare sul territorio dei team multidisciplinari di professionisti, le cui competenze devono garantire l’assistenza in relazione alle necessità specifiche degli studenti».