Giornata Internazionale delle Famiglie: l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1993 istituisce una giornata dedicata al tema della famiglia. La Giornata Internazionale delle Famiglie nasce con l’intento di portare la popolazione mondiale a riflettere su come una realtà microscopica, in confronto agli abitanti che popolano la Terra, abbiam comunque un ruolo fondamentale all’interno della società. All’interno di essa si viene permeati di un’impostazione sociale che apparterrà ad ogni individuo in maniera indissolubile. Qui si impara la gestione del conflitto, le norme sociali del confronto e il controllo delle nostre emozioni.

Giornata Internazionale delle Famiglie, un po’ di dati

Modern Family" è una serie tv che narra la storia di un nucleo familiare sui generis di Los Angeles
“Modern Family” è una serie tv che narra la storia di un nucleo familiare sui generis di Los Angeles.

Il dato preminente che si deve fronteggiare quando si parla di famiglia, in epoca attuale, è senz’altro quello della denatalità. Soprattutto nei Paesi economicamente sviluppati si riscontra un calo delle nascite e, quindi, della formazione di nuovi nuclei familiari. I dati Istat, per quanto riguarda l’Italia, riportano un dato che non veniva registrato dall’Unità di Italia: le nascite sono scese al di sotto della soglia dei 400 mila annui fermandosi ad un dato di 393 mila unità. Statistiche che inducono senz’altro ad una riflessione circa le motivazioni di questa lacuna.

In prima battuta si può pensare al lato economico: il costo a carico di un nucleo familiare per ogni figlio dato alla luce diventa ingente, specialmente nel primo periodo in cui le cure parentali sono alacri e spesso estremamente apprensive con prodotti e attrezzature necessariamente di ultima generazione che fanno impennare il bilancio familiare. Da parte governativa, attuali e non, appaiono tentativi di assistenza economica per le neonate famiglie. Tuttavia tali manovre non sembrano, apparentemente, riuscire nell’intento. Risulta, pertanto, che il fattore “bollette” non sia l’esclusiva e precipua causa della denatalità che viene registrata.

La famiglia (a)social(e)

Si tenti, ora, una riflessione aperta alle motivazioni dei dati di decrescita tentando, con un’analisi empirica, di far luce su questo tema.

La famiglia comporta una completa dedizione al nucleo, non tanto economico, quanto affettivo e ciò implica un elemento che risulta sempre più prezioso e difficile da reperire: il tempo. Un mondo frenetico che non chiede pietà. La velocità con cui viaggiano le comunicazioni ha portato un maggior circolo di informazioni e pertanto una reazione alla risposta sempre immediata. Sempre online. Sempre connessi. Sempre altrove. Richieste inconciliabili con l’esistenza di un nucleo familiare dove bisogna essere sempre vigili. Sempre disponibili. Sempre pronti all’incontro.

L’ambiente social può attuare una ricaduta: i Paesi che registrano la maggiore denatalità sono quelli più avanzati e come conseguenza dimostrano una maggiore attività sui social network in continua espansione. Strumento utile alla connessione tra individui quanto pericoloso per la profondità dei rapporti umani. Spettacolarizzazione e apparenza creano velleità illusorie di esistenze sempre più propense all’estremo individualismo: più che all’amor proprio si grida all’amor di sé. Non c’è spazio per altri individui.

Risulta necessario, ora, specificare che la famiglia non è un obbligo ma una libera scelta di ognuno di noi. Tuttavia libera sarà quando la scelta di una coppia che si appresta a formare una famiglia non sia condizionata da fattori ambientali estrinsechi alla coppia: la vera libertà è quando si hanno tutte le possibilità per agire in una direzione senza, però, scegliere di intraprendere quel percorso. La denatalità aumenta perché la libertà individuale, che non è autarchia, subisce forti contraccolpi da più fronti.

Giornata Internazionale delle Famiglie: la famiglia secolare

Il dibattito circa la definizione biologica e giuridica della famiglia negli ultimi anni sta vivendo la sua parabola ascendente. I due fronti sono ben polarizzati ed entrambi portano con determinazione le loro convinzioni. Da una parte c’è la difesa della famiglia tradizionale: un uomo e una donna che contraggono regolare matrimonio ai fini di fondare un nucleo con una futura prole. Idee basate su fondamenti di ordine teologico e religioso, apparentemente. Dall’altro fronte, vive la velleità di allargare la definizione di famiglia a luogo di affetti e di educazione al di là dei generi degli appartenenti. I genitori non saranno, quindi, necessariamente dei sessi opposti. Questa affermazione accende un ulteriore dibattito: aprire o meno all’adozione da parte di coppie omosessuali.

Si va quindi verso lo sfaldamento della famiglia tradizionale, una famiglia secolare che vede come principale punto di forza proprio la diversità dei due coniugi in quanto polarizzati dal loro genere. Forse gli ambasciatori di tale idea, se provassero a vestire meno con le talari i loro discorsi e guardassero più ad una realtà tecnico biologica, avrebbero più margine di ascolto dai loro avversari che di tiare dalle altari non vogliono sentir parlare. Di contro, gli avversari che propugnano una semantica della famiglia in senso lato, dovranno aver maggiore accortezza nel caricarsi di tale bandiera non per strumentalizzazione politica ma, invero, dirigersi verso le effettive esigenze di una parte di popolazione che chiede a gran voce un riconoscimento.

Il dialogo è possibile, un punto di incontro può reificarsi. Perché anche nelle famiglie più allargate l’ascolto, il confronto e l’accoglienza sono il cardine per cui un nucleo possa nomarsi famiglia.

Paolo de Jorio

Seguici su Google News