Giselle Cardia, siciliana, 53 anni, ex imprenditrice, la “veggente” di Trevignano che dice di aver visto lacrimare sangue dal volto della statuetta riportata da Medjugorie e di ricevere dalla Madonna messaggi per i fedeli, è stata condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa, per bancarotta fraudolenta. Il processo, che si è concluso in primo grado, riguarda una vicenda del 2013. Quando Gisella Cardia ancora si chiamava Maria Giuseppa Scarpulla, secondo quanto ricostruito dai giudici, aveva stipulato, con la sua società Majolica italiana, un contratto di affitto con l’amministratore unico e liquidatore della societù Ceramiche del Tirreno srl, per un canone annuo di 108 mila euro annue. Canone, hanno stabilito i giudici, «incongruo» e che avrebbe determinato il fallimento della società.
Dopo il fallimento della società la donna, con il marito di cui ha assunto il cognome, si è trasferita a Trevignano. Qui sarebbero cominciati i fenomeni mistici che andrebbero avanti da cinque anni. Intanto la “veggente” ha creato una fondazione alla quale arrivano diverse donazioni.
I fedeli, da qualche tempo, avevano preso a ritrovarsi su un terreno che l’ex imprenditrice e suo marito hanno acquistato grazia la generoso lascito di un signore (oggi pentito) che, secondo la Cardia, avrebbe ricevuto una grazia dalla Madonna. Sempre la Cardia sostiene che è stata la stessa Madonna a indicare il terreno da acquistare, anche se la prima scelta si era posata su un altipiano ancor apiù prestigioso dal quale si lanciano i deltaplanisti. Al rifiuto di questi ultimi di cedere il terreno, però, la Madonna avrebbe cambiato idea sul luogo dove istituire il culto e indicato quello dove la Cardia, ogni tre del mese, la incontrerebbe. Dopo il clamore mediatico e l’istituzione di una Commissione da parte della diocesi gli incontri sono stati «momentaneamente sospesi con data da destinarsi», si legge sul sito della veggente (che però continua ad avere attiva la possibilità di versare donazioni). La Commissione diocesana, istituita dal vescovo Marco Salvi, procede nelle indagini. È costituita da un teologo, un mariologo, uno psicologo, un canonista e un esorcista. Contemporaneamente proseguono anche le indagini della procura di Civitavecchia.
A Mattino Cinque News, la stessa veggente di Trevignano ha riferito: «Qualche giorno fa mi hanno raccontato di un ragazzo, al quale avevano sparato ed era stato ferito gravemente da tre o quattro colpi di pistola dopo essere stato avvolto dalla sciarpa con cui la madre mi aveva abbracciato, è stato subito meglio. L’intervento è andato bene e lui si è salvato». E, grazie alle stimmate, avrebbe guarito una cisti sul braccio di una bambina: «Le chiesi di avvicinarsi durante il Rosario per toccarla: il giorno dopo la cisti che aveva sul braccio sparì e non dovette sottoporsi a nessun tipo di intervento».
Non solo guarigioni, ma anche vere e proprie moltiplicazioni del cibo. In particolare, della pizza. In un’intervista con Alberto Caccialanza, studioso dei messaggi mariani, Gisella Cardia ha raccontato: «Una mia amica portò per me e mio marito una teglia di pizza molto piccola, che sarebbe potuta bastare per noi due e al massimo per altre due persone. In casa però eravamo in venti, massimo venticinque, e non solo è stata sufficiente a sfamare tutti ma è anche rimasta e l’abbiamo regalata. Non so come sia possibile: prendevano la fetta di pizza ma la pizza non diminuiva mai: anche noi siamo rimasti sconvolti a vedere quanto accadeva sotto i nostri occhi».
La veggente della Madonna di Trevignano, secondo diversi fedeli, sarebbe anche rimasta incinta dello Spirito Santo
La veggente della Madonna di Trevignano, secondo diversi fedeli, sarebbe anche rimasta incinta dello Spirito Santo. «Ci disse che era incinta», ha raccontato un’ex seguace. «Però la cosa strana è che lei in Quaresima non aveva rapporti sessuali col marito. Era incinta perché voluto dal cielo. Il bambino sarebbe dovuto nascere l’8 di dicembre del 2017, giorno dell’Immacolata Concezione, sarebbe stato un maschio di nome Emanuele e sarebbe stato figlio dello Spirito Santo». E ancora: «Gisella ci aveva raccontato che aveva fatto delle ecografie, da dove si vedeva che l’utero cresceva, ma che dentro non si vedeva nulla e che i medici non riuscivano a spiegarlo perché all’interno c’era una materia di spirito e non terrena».
Gisella e Gianni hanno parlato in tramissione anche delle accuse di truffa che sono state loro rivolte. Gisella è stata chiamata a rispondere a quanto raccontato da un medico – anonimo e non presente in trasmissione – al quale sarebbe arrivata da Gisella la richiesta di 60 mila euro “per lavarsi la coscienza”. Fatto che la veggente ha smentito.
Alle accuse di truffa e alle accuse di chiedere soldi per business sulla figura della Madonna Gisella ha ribadito: “Non abbiamo mai chiesto un euro a nessuno”. Gianni Cardia ha poi mostrato in diretta i bilanci e l’attuale estratto conto dell’associazione Madonna di Trevignano, che ammonta a 2.990, 26 euro e ha invitato “chiunque ne abbia il titolo a controllare i nostri conti”.
A Pomeriggio 5 è stata data la notizia che una presunta ex collaboratice di Gisella Cardia avrebbe parlato di un giro di 6 milioni di euro per la costruzione di un santuario e che l’avrebbe denunciato ai carabinieri. Soldi che, sempre a dire di questa persona, arriverebbero dall’estero.