E’ l’8 giugno 2023. Quattro fonti ufficiali appartenenti al governo statunitense, rimaste anonime, svelano un’ipotetica esistenza di alcuni accordi segreti tra Cina e Cuba il quale permetterebbe alle autorità cinesi di costruire una base di spionaggio sull’isola. Quello tra Cina, Usa e Cuba è un rapporto complicato, un “triangolo” che si snoda tra i meandri della storia.

La denuncia USA e la smentita di Cina e Cuba

La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal. Secondo la notizia, la base verrà costruita a Cuba e si troverà a circa 160 chilometri dalla Florida, quindi pericolosamente vicina alle basi statunitensi. Secondo le fonti essa servirà a raccogliere le comunicazioni elettroniche nel sud est degli Stati Uniti: così viene riportato dall’agenzia Ansa. La notizia suscita scalpore, lo spettro di un ritorno di una “Crisi dei missili” tra Cuba e Stati Uniti sembra più concreto che mai.

La smentita non tarda ad arrivare, sia da parte di L’Avana, sia da parte di Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha dichiarato che “Diffondere voci e calunnie è tattica comune degli Usa” e ancora “Dovrebbero smettere di interferire negli affari interni di Cuba sotto la bandiera di libertà, democrazia e diritti umani”. Una rettifica, quindi, dai toni molto duri e accusatori che alimenta ulteriormente le tensioni tra Cina e Stati Uniti. Si parla ormai da anni di una possibile guerra fredda tra i due Paesi egemoni e Cuba sotto questo punto di vista rappresenterebbe un precedente non indifferente.

Cuba che, tra l’altro, si è affrettata anch’essa a smentire la notizia. Il ministro degli Esteri cubano, Carlos Fernandez de Cossio ha definito le informazioni divulgate da Washington “totalmente mendaci e infondate”. A onor del vero, anche la stessa Casa Bianca è intervenuta a ridimensionare la questione. Il portavoce per la Sicurezza Nazionale John Kirby aveva giudicato la notizia poco accurata e quindi non attendibile.

I travagliati rapporti tra Washington e L’Avana

Anche il rapporto tra questi due Paesi è storicamente molto travagliato, a partire dai vari embarghi imposti alla Cuba castrista dal 1962 che hanno contribuito ad affossare l’economia di quest’ultima. Nel 2014, il Presidente statunitense Barack Obama annuncia un cambio di rotta epocale, ovvero l’intenzione di porre fine al blocco economico sull’isola. Nonostante ciò, il rapporto tra L’Avana e Washington non è stato mai completamente risanato e sia durante la presidenza Trump, sia durante quella attuale di Biden vi sono stati diversi episodi che hanno contribuito a raffreddare ancora una volta le relazioni.

Donald Trump durante i suoi anni di presidenza ha infatti ignorato il processo di normalizzazione dei rapporti portato avanti da Obama, non solo rinnovando l’embargo, ma adottando oltre 240 nuove sanzioni contro l’isola. Joe Biden, al contrario, durante i primi anni di governo aveva manifestato l’interesse a riprendere in mano le volontà di Obama. Tuttavia al momento la strada verso una distensione dei rapporti sembra più impervia del previsto.

Lorenza Licata

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