Un peschereccio con oltre centinaia di migranti a bordo, si è capovolto nelle acque dell’Egeo. Dopo una giornata di soccorsi e ricerche, sono stati recuperati 79 corpi e 104 persone sono state tratte in salvo. Le Ong accusano Atene di “non aver avviato l’operazione di salvataggio”. Il numero delle vittime continua a salire, è una strage.

Grecia, naufragio di migranti

Il soccorso di una imbarcazione di migranti- Photo Credits ANSA
Il soccorso di una imbarcazione di migranti- Photo Credits ANSA

Ennesima tragedia nel Mediterraneo. Un peschereccio partito da Tobruk, in Libia, per raggiungere l’Italia, è naufragato nelle acque dell’Egeo. A bordo centinaia di persone, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni parla di 400 persone, il governatore della regione Panagiotis Nikas di 750. Mentre continuano le operazioni di ricerca, i sopravvissuti sono stati trasferiti in un centro d’accoglienza di Kalamata.

Centinaia di persone a bordo

“La parte esterna della nave era piena di persone, sospettiamo che lo stesso valga per l’interno” spiega Nikolaos Alexiou, comandante e portavoce della Guardia costiera greca, mentre afferma che “non si può dare un numero esatto con certezza, ma certamente il numero è molto alto”. Alarm phone già ieri era stata contattata per segnalare un’imbarcazione in difficoltà. Anche un aereo dell’agenzia europea Frontex aveva avvistato il peschereccio intorno a mezzogiorno di ieri e “successivamente da due motovedette, senza richiedere assistenza”, racconta la Guardia costiera greca: i “migranti hanno poi rifiutato qualsiasi assistenza e hanno dichiarato di voler proseguire il viaggio verso l’Italia”, sostengono i greci.

Alarm phone “le autorità greche ne erano consapevoli”

In un comunicato Alarm Phone, il centro che si occupa di ricevere le telefonate di soccorso, sostiene che “le autorità greche e le altre europee erano ben consapevoli di questa imbarcazione sovraffollata e inadeguata”. Sembrerebbe che la Guardia costiera greca ha giustificato il mancato soccorso sostenendo che le persone in difficoltà non volevano essere soccorse in Grecia. Così sono state perse ore cruciali per il salvataggio fino ad arrivare al naufragio e alla morte di centinaia di migranti. Stando alle prime testimonianze, nessuna di loro indossava il giubbotto di salvataggio. I vertici dell’Unione europea esprimono il loro cordoglio per la notizia. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta “profondamente addolorata” e “molto preoccupata per il numero di persone scomparse”, sottolineando la necessità di “continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie”.

Giulia Simonetti

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