Sono 33 i bimbi con due mamme registrati dal Comune di Padova. Ora l’ufficio giudiziario ha impugnato per illegittimità l’atto di una bambina con due mamme registrato nell’agosto 2017 dal Comune. Ma la stessa sorte toccherà ad altre famiglie della comunità LGBTQ+. “Sono casi uguali, non c’è motivo per differenziare” ha detto la Procuratrice di Padova.
Le notifiche alle 33 famiglie dei bambini con due mamme
La Procura di Padova ha impugnato, perché ritenuti illegittimi, tutti e 33 gli atti dell’anagrafe registrati dal sindaco Sergio Giordani, dal 2017 a oggi. In questi il Comune ha riconosciuto i bimbi di coppie gay anche con il nome del “secondo genitore”, ovvero la mamma non biologica. Le raccomandate sono state inviate negli scorsi giorni con il decreto del Tribunale che di fatto cancella la seconda mamma dallo stato di famiglia. Il primo dei 33 atti, quello di una bambina con due mamme registrato nell’agosto 2017 dal Comune è stato anche il primo ad essere impugnato per illegittimità. La madre, una quarantenne sposata all’estero con la propria compagna, ha ricevuto oggi la notifica del Procuratore, e l’atto conseguente dell’udienza fissata dal Tribunale Civile all’11 novembre 2023.
Gli atti da rettificare
Nell’atto giudiziario si spiega che un atto di nascita registrato con “due mamme” va contro le leggi e i pronunciamenti della Cassazione. Per questo il Procuratore chiede al Tribunale la rettifica dell’atto di nascita del bambino o bambina attraverso la “cancellazione” del nome della madre non biologica e la “rettifica” del cognome attribuito alla figlia, tramite cancellazione di quello della “seconda mamma”. Il magistrato sostiene che “la giovane età della bambina esclude che la modifica del cognome come richiesto possa avere ripercussioni sulla sua vita sociale”. La mamma della piccola risponde “si tratta di di ripercussioni sulla propria identità, fino a prova contraria un diritto fondamentale. Un trauma personale in una fase delicata dello sviluppo, per il fatto di non avere più un fratello e una mamma”.
Le reazioni
Il Sindaco di Padova Sergio Giordani si dice “sereno e convinto delle scelte fatte. Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle bambine e dei bambini figli di due mamme. È un atto di responsabilità verso questi piccoli perché non accetto il pensiero che ci siano bambini discriminati fin da subito, e appena nascono, nei loro fondamentali diritti”. Siamo di fronte a “un atto vergognoso e indegno di un Paese civile” ha detto la presidente di Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini. “Ipocrisia allo stato puro di un governo che da quando si è insediato agisce in maniera sistematica per cancellare i diritti dei nostri figli”. “Quando lo Stato non ha il coraggio di colmare un vuoto normativo si arriva a situazioni folli come questa di diritti dati e a distanza di anni revocati. E mentre il governo blatera di assurdi reati universali, le conseguenze le pagano i bambini senza garanzie”, ha scritto in un tweet la deputata M5S Chiara Appendino.
Giulia Simonetti
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