È polemica dopo il servizio del tg La 7 che ha parlato di una nuova pista familiare per il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Secondo queste nuove rivelazioni Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, avrebbe molestato la sorella Natalina intimandole di tacere . Pietro Orlandi però non ci sta e parla di “carognata” preparandosi ad una conferenza stampa indetta per oggi alle 16 dalla famiglia.
Caso Orlandi, la nuova pista dello zio
Un recente servizio del Tg La 7 ha riacceso fortemente i riflettori sul caso della sparizione di Emanuela Orlandi. In esso si parla di una lettera dell‘allora Segretario di Stato Vaticano Agostino Casaroli ad un sacerdote sudamericano inviato in Colombia ma che in passato era stato il consigliere spirituale e il confessore degli Orlandi. In questa missiva Casaroli chiedeva al sacerdote se fosse a conoscenza di molestie subite da Natalina, sorella di Emanuela, ad opera dello zio Mario Meneguzzi. Nella risposta il religioso afferma di essere a conoscenza di tutto e che la sorella maggiore di Emanuela aveva paura che lo zio le avesse fatto perdere il suo lavoro alla Camera dei Deputati se avesse parlato. Queste rivelazioni dimostrano che ora si sta indagando sulla pista familiare . Un fatto che nonostante le dichiarazioni della molestata, non era stato preso in considerazione quarant’anni fa
Pietro Orlandi ha dichiarato su Facebook: “Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna mi fanno schifo”. Orlandi ovviamente si riferisce al promotore d’inchiesta del Vaticano Diddi nelle cui mani e in quelle dei pm sono le lettere incriminate. Orlandi ad Adnkronos ha inoltre affermato che “nessuno ha chiamato le mie sorelle e i miei cugini. Non siamo stati chiamati dalla procura di Roma, da nessuno. Mi auguro che questa commissione parlamentare parta e svergogni chi oggi miserabilmente ci ha infangato” .
La conferenza stampa di oggi
Orlandi ha annunciato che la sua famiglia ha indetto una conferenza stampa alle 16 di oggi per parlare di “notizie emerse in relazione a vicende che vedrebbero coinvolto un familiare nella sparizione”. Il fratello di Emanuela ha chiesto infine un incontro privato con papa Francesco per chiarir diverse cose in merito alle molte piste religiose sollevatesi durante le indagini. Ultima in ordine di tempo quella della lettera dell‘arcivescovo di Canterbury in cui si parlava della “situazione di Emanuela Orlandi” che si sarebbe trovata per un periodo di tempo a Londra prima di morire. La lettera consegnata da Pietro Orlandi al promotore di giustizia Diddi si è poi rivelata un falso fotomontaggio.
Stefano Delle Cave
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