Una persona su tre in Europa si è sentita discriminata in base all’età. Un’indagine su PageGroup mostra i dati. La percentuale di persone in Europa che si è sentita discriminata in base all’età è altissima. Questo può avere un grave impatto sulla carriera e sulla sicurezza finanziaria di una persona. Dei 23 lavoratori su 100 che si sono sentiti discriminati, il 38% sono donne.
Lavoro, discriminazione in base all’età
La discriminazione in base all’età si verifica quando un individuo viene trattato in modo ingiusto o meno favorevole in ambito lavorativo a causa della sua età più avanzata e influisce in modo significativo sui termini e sulle condizioni del suo impiego, tra cui l’assunzione, eventuali promozioni, la retribuzione, le mansioni e il licenziamento. La discriminazione per età può assumere diverse forme, tra cui il declassamento, il pensionamento forzato, la mancata assunzione o promozione e il divario retributivo.
Le conseguenze delle discriminazioni sul lavoro
Le conseguenze di tali discriminazioni possono portare a danni emotivi e psicologici, soprattutto per chi ha anche una famiglia con dei figli di cui farsi carico: stress e depressione diventano sempre più comuni in questi casi e, a volte, possono portare a gesti estremi e irreparabili. Purtroppo, si parla ancora troppo poco di ageismo (termine coniato dall’inglese per indicare la discriminazione basata sull’età), un male quasi invisibile ma che lascia un grande peso su chi ne è vittima.
Pamela Bonavita: “Le persone possono sentirsi insicure”
Il managing director di PageGroup, Pamela Bonavita: “Solitamente quando pensiamo alla discriminazione, ci vengono in mente episodi legati al genere, tuttavia la nostra indagine Sustainability Insights dipinge un quadro diverso. Il 31% dei dipendenti in posizioni di leadership dichiara di subirla, rispetto al 21% dei lavoratori di livello non dirigenziale. Quattro lavoratori su 10 (il 41%) di età superiore ai 50 anni hanno dichiarato di essersi sentiti discriminati per l’età negli ultimi 12 mesi. “Indipendentemente dal motivo, non dobbiamo dimenticare che non sentirsi accolti, a lungo andare, può rendere le persone insicure, escluse e svantaggiate e causare insoddisfazione e malcontento. Per questo motivo, è fondamentale che le aziende siano consapevoli e, se necessario, sappiano intervenire tempestivamente”.
Giulia Simonetti
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