Secondo il rapporto True-Luxury Global Consumer Insight 2023 di BCG e Fondazione Altagamma, i Millennials e la Generazione Z stanno giocando un ruolo sempre più importante nel settore dei beni di lusso e del beauty. Nel 2022 rappresentavano già quasi 200 miliardi di euro del mercato, il doppio rispetto al 2016, e si prevede che raddoppieranno ancora entro il 2026. Inoltre, le generazioni dei più giovani spendono il 15% in più rispetto alle altre fasce d’età, contribuendo in modo significativo alla crescita del settore. Ma come mai queste generazioni hanno numeri così lontani rispetto ai loro predecessori?

Gen Z e Millennials stanno alimentando il settore del beauty e del luxury

I Millennials e la Generazione Z stanno guidando anche un’altra tendenza emergente nel mercato del lusso e del beauty, il second hand. Nel 2022, un terzo dei consumatori intervistati ha acquistato beni di lusso di seconda mano, con un aumento di 7 punti rispetto al 2020, e il 22% ha optato per il noleggio di beni di lusso, con un aumento di 4 punti in due anni. Entrambe le tendenze sono particolarmente forti tra i consumatori più giovani.

Secondo il rapporto, pochi marchi del lusso sono riusciti a ricreare online i fattori emotivi provati durante un acquisto in negozio. Questa “disconnessione digitale” è particolarmente evidente tra la Generazione Z e in Europa, dove un giovane su cinque considera deludente la propria esperienza di acquisto online, rispetto a un baby-boomers su dieci.

Queste nuove esigenze spingono i marchi luxury e beauty a ripensare il loro approccio per attrarre e fidelizzare i giovani consumatori. Secondo Joël Hazan, managing director di BCG ed esperto del settore del lusso, tecnologie all’avanguardia come l’IA generativa e il Web3 possono consentire ai marchi di offrire esperienze ultra-personalizzate e coinvolgenti ai clienti. Questi strumenti possono svolgere un ruolo cruciale nel soddisfare le aspettative di un pubblico eterogeneo e nativo digitale. Questo approccio ha dato i suoi frutti in Cina, dove le tecnologie in questo campo sono più avanzate. Infatti, solo il 13% degli acquirenti di beni di lusso dichiara di essere rimasto deluso dalla propria esperienza di acquisto online, mentre circa la metà (46%) degli acquisti nazionali viene effettuata online.

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